Le misure di restrizione sui viaggi aerei durante la pandemia di Covid non hanno funzionato, considerando che nelle acque reflue di tutti gli aerei atterrati in tre importanti scali britannici (Heathrow, Edimburgo e Bristol) sono state trovate ampie tracce del coronavirus SarsCoV2 quando, nel pieno della pandemia, c’erano notevoli controlli in aeroporto per ridurre la diffusione del virus. Lo indica lo studio pubblicato sulla rivista PLOS Global Public Health e condotto dall’Università di Bangor.
Il virus è stato anche trovato nei campioni raccolti dalle fognature delle sale arrivi dei terminal aeroportuali e da un impianto di trattamento delle acque reflue nelle vicinanze di ciascun aeroporto. Le restrizioni imponevano l’obbligo per i passeggeri non vaccinati di sottoporsi a un tampone prima della partenza e a un test al secondo giorno dopo l’arrivo per dimostrare di essere negativi, ma i ricercatori hanno riscontrato poche differenze nelle concentrazioni del SarsCov2 nelle acque reflue prima e dopo la data (marzo 2022) in cui le restrizioni sono venute meno.
“Nonostante tutte le misure messe in atto dal Regno Unito per cercare di evitare che le persone affette dalla malattia salissero sui voli diretti in Gran Bretagna, quasi tutti gli aerei che abbiamo analizzato contenevano il virus, e anche la maggior parte delle fognature dei terminal”, afferma l’autore del lavoro Davey Jones dell’Università di Bangor.
Una delle ipotesi, prosegue il ricercatore, è che le persone possano avere sviluppato la malattia nonostante il test negativo, o che abbiano eluso i controlli (in un’indagine dello stesso gruppo di ricerca su 2000 adulti il 23% degli intervistati ha ammesso di essersi imbarcato in precedenza su un volo di ritorno nel Regno Unito mentre si sentiva male).