Crac Cit: 9 condanne fino a 18 anni di carcere

Gli imputati condannati a risarcire circa 20 mln al Commissario governativo

Nove condanne a pene comprese tra i 3 anni e mezzo e i 18 anni di carcere. Si è chiuso così in primo grado il processo milanese con al centro il reato di associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta per il crac di Cit, la storica Compagnia Italiana Turismo, e delle altre 23 società del gruppo dichiarato insolvente nel 2006 e travolto da debiti per circa 600 milioni di euro. I giudici della terza sezione penale hanno anche disposto risarcimenti per 23 milioni di euro alle parti civili.
Gli otto condannati per il crack della Cir sono stati condannati a versare una provvisionale da 20 milioni di euro al Commissario Governativo per la procedura fallimentare di Cit, 2 milioni di euro di provvisionale a un'altra società del gruppo e 20mila euro a testa a una cinquantina di parti civili persone fisiche, tra cui molti ex dipendenti, per un totale di circa un milione di euro. 
Secondo la ricostruzione degli inquirenti e del consulente tecnico del pm, Gian Gaetano Bellavia, gli imputati, a partire dal 1999, avrebbero cagionato il fallimento doloso del gruppo, determinando un 'ingentissimo' danno patrimoniale al ceto creditorio, alle banche finanziatrici, ai fornitori, ai lavoratori impiegati nelle strutture turistiche e allo Stato. Quest'ultimo, poi, avrebbe erogato finanziamenti pubblici destinati a tre progetti mai realizzati, tra cui una struttura ricettiva per i fedeli di Padre Pio a Pietrelcina.    

 

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