Crisi in Grecia, soffre anche il turismo

In calo la spesa per i viaggi e il periodo delle ferie. E i tedeschi scelgono altre mete

I pesanti tagli a stipendi e pensioni decisi dal governo greco nell'ambito del piano per il risanamento dell'economia nazionale incideranno, e non poco, sulle prossime vacanze estive dei greci che hanno già cominciato a farsi i conti per ridurre sia il periodo delle ferie sia il denaro da destinarvi. E' quanto si evince dai dati di un sondaggio presentati nel quadro della mostra "Panorama turistico" apertasi giovedì ad Atene secondo cui quest'anno un greco su quattro potrà spendere al massimo 600 euro per andare in vacanza e quattro greci su 10 le trascorreranno in casa di parenti o amici invece che in albergo. Secondo la ricerca, è in aumento il numero dei greci che faranno vacanze di al massimo una settimana (saranno il 25,7% quest'anno contro il 20% del 2007) e quanti passeranno le ferie all'estero. Infatti, grazie soprattutto ai pacchetti tutto compreso offerti da molte agenzie, in certi casi fare le vacanze fuori della Grecia risulta meno costoso che farle in patria. Inoltre, i greci cambieranno anche il periodo in cui andare in ferie, preferendo ad agosto i mesi meno costosi luglio e settembre.
Oltre alle ridotte presenze dei greci, però, le prospettive dell'industria turistica ellenica (che produce quasi il 18% del reddito annuo nazionale) sembra che non siano migliori neanche per quanto riguarda gli arrivi dall'estero. Ad esempio, i tedeschi, tradizionalmente un mercato chiave del turismo greco insieme alla Gran Bretagna, stanno cominciando a considerare per quest'anno altre destinazioni tanto che le vendite dei pacchetti turistici sono diminuite del 6% rispetto al 2009.

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