L’impatto del coronavirus sul turismo costringe la catena di hotel e ristoranti britannica Whitbread e il tour operator tedesco Tui a varare un drastico piano di tagli, con l’eliminazione di migliaia di posti di lavoro. Whitbread ha annunciato l’intenzione di avviare trattative con i dipendenti che potrebbero portare “fino a 6 mila esuberi”, dopo aver chiuso il primo semestre del 2020 con ricavi “significativamente in calo anno su anno”, scesi di oltre il 70%, e nell’attesa di una domanda “contenuta nel breve e medio termine”.
Tui, primo tour operator al mondo, ha annunciato un piano di taglio dei costi del 30% su base annua, che entrerà a regime nel 2023, con risparmi permanenti vicini ai 300 milioni, e i cui primi effetti si vedranno nel 2020. Il piano, spiega Tui, “impatta potenzialmente 8.000 ruoli”. Il tour operator evidenzia che le prenotazioni per l’estate 2020 “sono attualmente in calo dell’83% rispetto all’anno scorso” mentre la capacità per la stagione invernale 2020-21 è stata ulteriormente ridotta di un altro 20%, al 40%, “per riflettere le attuali incertezze relative alle restrizioni di viaggio”.