Il lavoro di mappatura delle coste e di verifica sulla quantità di risorse disponibili per rispondere alla direttiva Bolkenstein procede e le associazioni di categoria dei balneari, chiamate al tavolo dal governo, sono molto soddisfatte: c’è spazio, affermano, per la nascita di nuove aziende senza sostituire quelle attualmente operanti. I balneari chiedono dunque all’esecutivo una moratoria sull’avvio delle procedure per la messa a gara delle concessioni, in attesa che il lavoro di mappatura si concluda.
A palazzo Chigi si è infatti riunito, il tavolo interministeriale sul riordino delle concessioni balneari in cui si sono confrontati i ministeri e le associazioni del settore. Un nuovo tavolo tornerà a riunirsi il 20 luglio ed entro fine mese ci dovrebbe essere un nuovo incontro con le categorie.
Le associazioni di settore sembrano quindi tirare un sospiro di sollievo: “Siamo soddisfatti” sintetizza Marco Maurelli, presidente di Federbalneari Italia, convinto che dalla mappatura non possano che derivare nuove riflessioni sulla “esclusione del comparto dalla Direttiva Servizi puntando ad un negoziato favorevole con la Commissione Ue a cui il governo non potrà sottrarsi”.
Anche Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Confcommercio rileva che dai primi dati esaminati “trova conferma quanto abbiamo sempre sostenuto: c’è nel Paese la possibilità del sorgere di nuove aziende senza che si vada a sostituire i titolari di quelle attualmente operanti”.
È stato chiesto, inoltre, alle Regioni di “procurare nel più breve tempo possibile i dati che fanno riferimento alla mappatura lacuale e fluviale” riferisce Maurizio Rustignoli, presidente Fiba Confesercenti. Insomma serve una mappatura che comprenda anche laghi e fiumi e anche le scogliere.