Dal 1 gennaio (ma di fatto da oggi visto che ieri era festivo) i negozi e le attività di vendita di beni e servizi, compresi quelli professionali, non potranno rifiutare i pagamenti con Bancomat e carte di credito. Un obbligo, sancito dall'art.15 del decreto Sviluppo bis e che coinvolge in pieno gli agenti di viaggio che saranno tra le categorie più colpite visto che spesso, con il regime commissionale, incassano somme per conto del fornitore e guadagnano solo su una percentuale della transazione. Su una pratica con commissione al 10%, ad esempio, un pagamento del 2% all'istituto di credito ridurrà drasticamente le entrate del dettagliante. E Rete Imprese Italia (che riunisce Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti) ha puntato il dito contro i costi aggiuntivi che i lavoratori in proprio dovranno accollarsi.
Le nuove disposizioni previste dal Decreto Crescita 2.0, D.L. n. 179/2012 non riguardano le carte di credito e le altre tipologie di pagamenti elettronici. Mancano inoltre all'appello i decreti attuativi, che dovrebbero essere emanati dal ministro dello Sviluppo Economico e dal ministro dell'Economia e delle Finanze, contenenti le indicazioni circa gli eventuali importi minimi. La disposizione va a combinarsi con quella, contenuta nel D.L. n. 201/2011, che ha vietato i pagamenti in denaro contante tra soggetti diversi in un'unica soluzione di importo superiore o uguale a mille euro. L'obbligo del POS per i professionisti, nell'intento del legislatore, vuole aumentare la diffusione dell'utilizzo degli strumenti elettronici di pagamento, e ridurre così l'uso del denaro contante, e dunque l'evasione fiscale.