Dal Governo ok a ddl delega su revisione concessioni turistiche

Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro per gli affari regionali Enrico Costa, ha approvato un disegno di legge di delega al governo per la revisione e il riordino della normativa relativa alle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali ad uso turistico ricreativo per favorire, nel rispetto della normativa europea, lo sviluppo e l’innovazione dell’impresa turistico-ricreativa.

Il ddl prevede, tra l’altro, che vengano stabiliti, “adeguati limiti minimi e massimi di durata delle concessioni entro i quali le regioni potranno a loro volta fissare la durata delle stesse per assicurare un uso rispondente all’interesse pubblico, prevedendo anche che le regioni, per garantire la pluralità e la differenziazione dell’offerta, possano disporre limitazioni sul numero massimo di concessioni negli ambiti territoriali di riferimento per singolo operatore economico”. Proprio per le “innovazioni che verranno introdotte, è previsto tra i principi e criteri direttivi un adeguato periodo transitorio per l’applicazione della disciplina di riordino”.    

Il Governo viene, inoltre, “delegato alla revisione dei canoni concessori, che dovranno essere determinati con l’applicazione di valori tabellari, tenendo conto della tipologia dei beni oggetto di concessione, anche con riguardo alle pertinenze e alle relative situazioni pregresse. Nel caso di concessioni demaniali di più elevata valenza turistica, il canone è maggiorato e una quota, calcolata in percentuale sulle maggiori entrate annue rispetto alle previsioni di bilancio, destinata alla regione di riferimento”. 

“La delega al governo – spiega Costa – è frutto di mesi di lavoro intenso e proficuo e di un confronto assiduo con enti locali, regioni, rappresentanze delle imprese del settore. Fin dai primissimi giorni del mio incarico ho avviato un’intensa azione di studio, confronto e dialogo su un tema che ha obiettivamente risentito di anni di rinvii e di incertezza normativa. Se sul tema in passato ci fosse stata una risposta più tempestiva, oggi avremmo già un quadro organico e definito. Per rimediare a questa inerzia, abbiamo approvato un testo che ha puntato su linee guida semplici e chiare”.

Il 14 luglio 2016 la Corte di Giustizia Europea ha dichiarato illegittima la proroga automatica delle concessioni demaniali per le spiagge in vigore nel nostro Paese fino al 2020, perché incompatibile con il diritto europeo. Anche per assicurare la continuità dell’attività balneare, il Parlamento, con un emendamento al dl Enti Locali approvato in via definitiva il 2 agosto, ha comunque garantito la validità delle concessioni in essere fino all’effettivo riordino della materia. 

La delega, che verrà sottoposta all’esame del Parlamento, traccia dunque le linee guida sui cui il Governo dovrà poi legiferare. In particolare, la nuova normativa dovrà prevedere, tra l’altro, criteri e modalità di affidamento delle concessioni mediante procedure di selezione, che rispettino i principi di concorrenza, qualità paesaggistica e sostenibilità ambientale, di valorizzazione delle diverse peculiarità territoriali e che nel contempo riconoscano e tutelino gli investimenti, i beni aziendali e il valore commerciale, tenendo conto, inoltre, della professionalità acquisita nell’esercizio di concessioni di beni demaniali marittimi, nonché lacuali e fluviali, per finalità turistico-ricreative. E’ prevista, inoltre, la revisione del regime dei canoni concessori – anche con riguardo alle pertinenze e alle relative situazioni pregresse – e, in ogni caso, un adeguato periodo transitorio per l’applicazione della disciplina di riordino.    

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