Dal governo ok al federalismo demaniale

Entro sei mesi la liste dei beni da trasferire: le spiagge vanno alle regioni

Spiagge, laghi, fiumi, miniere, ma anche gli aeroporti di interesse regionale o locale. Ecco cosa porta in dote alle regioni e agli altri enti locali il federalismo demaniale. Il consiglio dei ministri ha infatti approvato in via definitiva il decreto legislativo concernente l'attribuzione a Regioni ed Enti locali di un loro patrimonio, in attuazione dell'articolo 19 della legge n. 42 del 2009. Si tratta del primo decreto legislativo di attuazione della legge sul federalismo fiscale.
Ecco di cosa si tratta: entro 6 mesi dall'entrata in vigore il governo presenta la lista dei beni che lo Stato intende trasferire. I Comuni hanno un mese di tempo per richiedere i beni ai quali sono interessati, indicando anche un piano per la loro valorizzazione. Ogni due anni vengono redatti nuovi elenchi. Passibili di commissariamento gli enti che non rispettano gli obiettivi di valorizzazione dei beni indicati nella domanda di acquisizione. Inoltre, nessun bene viene trasferito alle autonomie con i conti in rosso. I Comuni possono vendere un bene trasferito dallo Stato, ma solo se c'é l'ok dell'Agenzia del Demanio. Le risorse derivanti dalle vendite vanno per il 75% alla riduzione dei debiti; il restante il 25% vanno al fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato. Il demanio idrico-maritimo viene trasferito in blocco. Le spiagge vanno direttamente alle regioni, come anche i fiumi che scorrono in una sola regione. Il Po, l'Adige, il Tevere, fiumi interregionali, restano statali. Regionali anche i laghi; quelli che bagnano sponde di più regioni, come il Lago di Garda,  sono invece "cedibili" se c'é un'intesa tra le regioni interessate. Fuori dai trasferimenti i parchi e le riserve naturali, le grandi arterie stradali, le ferrovie.

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