Il Salone di Genova resta “uno strumento imprescindibile” per il comparto nautico italiano, “l’unica vera vetrina internazionale dell’Italia” a disposizione degli operatori del settore. Così la presidente di Ucina Confindustria nautica, Carla Demaria, replica alle critiche mosse nei confronti del Salone da alcuni grandi marchi della nautica italiana (Azimut/Benetti, Ferretti, Perini), che hanno deciso di uscire da Confindustria in polemica, appunto, con il Salone e di puntare su Cannes e Monaco, ritenendolo vetrine più adeguate alle loro esigenze di mercato.
Demaria porta come esempio i numeri della manifestazione genovese che quest’anno si svolgerà dal 20 al 25 ottobre: le partecipazioni rispetto all’anno precedente parlano di un +21%, di cui +5% nella vela, +12% nell’entrobordo, “e il tutto esaurito nei fuoribordo dopo appena 20 giorni dall’inizio delle prenotazioni”. “Nel leasing, poi – precisa la presidente di Ucina – a valle del Salone si è registrato un +44% in termini di contratti stipulati, e un +26% in termini di valore medio, che equivale a un +50 milioni di euro. Se si pensa che la nautica italiana si è sempre difesa solo con l’export, sono dati che riteniamo molto significativi”.
“Ognuno è libero di lasciare un’associazione, ci mancherebbe – sottolinea ancora Demaria – ma trovo assurdo un attacco allo strumento più utile che esiste in Italia per promuovere la nautica. Al 31 luglio registriamo un +21% di espositori, e oltre il 50% di loro hanno aumentato l’investimento fatto nel 2015. Segno che per loro il Salone si è rivelato uno strumento molto utile, su cui vale la pena di investire ulteriormente. Inoltre registriamo quest’anno un ritorno significativo dei cantieri stranieri. Lo consideriamo un segnale importante, è la prima volta che succede dopo anni”.