Sarà un’altra giornata difficile negli aeroporti italiani a causa degli scioperi proclamati che andranno a intaccare gli operativi di Wizz Air e Air Dolomiti.
I piloti della compagnia aerea di proprietà del gruppo Lufthansa continuano con determinazione la loro protesta per ottenere, a oltre 10 anni dalla scadenza, il rinnovo del loro contratto di lavoro. Per questo motivo hanno indetto, per l’intera giornata odierna, l’astensione dal lavoro, per richiedere il miglioramento delle condizioni di lavoro e l’aggiornamento di un contratto ormai obsoleto, sia dal punto di vista normativo che da quello economico. “Gli scioperi, qualora non si dovesse trovare un accordo soddisfacente con il management, continueranno per tutta la stagione estiva e sino al raggiungimento di un’intesa che riconosca il lavoro e la professionalità dei Piloti Air Dolomiti ”, fa sapere la Uiltrasporti, sigla maggiormente rappresentativa dei piloti della compagnia.
Lo stop del personale navigante Wizz Air è invece previsto tra le 13 e 17. I dipendenti chiedono da tempo un incontro con l’azienda per “attivare un percorso relazionale propedeutico all’applicazione di un Contratto collettivo nazionale di lavoro”, perché “Wizz Air applica ai dipendenti basati in Italia contratti di lavoro individuali”. “Un atteggiamento incomprensibile – sottolinea la nota del sindacato Fit Cisl – L’adeguamento contrattuale deve risolvere gli attuali problemi di natura retributiva, normativa e gestionale, in maniera tale da poter offrire ai lavoratori un salario equo, migliorare le condizioni di salute e sicurezza e rendere compatibili tempi di lavoro e tempi di vita”.
Ora, però, “il tempo a disposizione dell’azienda è scaduto e non è certo con messaggi vocali diffusi su whatsapp che i vertici aziendali possono colmare il divario contrattuale oggi esistente fra le lavoratrici e lavoratori di Wizz Air e quelli alle dipendenze delle compagnie concorrenti”, si legge ancora. “Solo attivando relazioni del lavoro partecipative si può evitare l’inizio di una stagione conflittuale, oltre che un drastico peggioramento del clima organizzativo esistente tra il personale”, conclude la Fit-Cisl.