Disastri aerei, Yemenia nell’occhio del ciclone

Da Francia guerra contro ‘compagnie spazzatura’ e Ue annuncia divieti

Un errore umano del pilota. E’ questa finora l’unica ipotesi plausibile per spiegare il fallito atterraggio dell’Airbus 310 di Yemenia, che si è inabissato due giorni fa al largo delle Comore facendo 152 vittime. "Quando si risparmia su tutto – dalle cinture di sicurezza ai sedili, dalle cappelliere ai bagni – si può temere che lo si faccia anche nell’addestramento dei piloti", scrive il quotidiano francese Le Monde in prima pagina. Intanto la compagnia di bandiera yemenita, soprannominata "compagnia spazzatura" dai giornali francesi e dagli immigrati comoriani in rivolta, è nell’occhio del ciclone. La Francia si impegna a "battersi" a livello mondiale contro le compagnie-spazzatura". Da Bruxelles, la Commissione europea minaccia Yemenia di "un divieto operativo in tutti gli stati membri" in caso di "mancanza di informazioni e chiarezza" sull’incidente. Mentre la giustizia francese ha aperto un’inchiesta contro ignoti per "omicidio colposo". Eppure le condizione in cui volava Yemenia erano note ma nessuno ha mai ascoltato le lamentele sulle condizioni di volo da Saana a Moroni: una settimana fa l’associazione marsigliese "SOS viaggi alle Comore" aveva scritto a tre ministri francesi, mentre l’11 agosto del 2008 protestava all’aeroporto di Marsiglia e lo scorso aprile una delegazione veniva ricevuta dal ministro dei trasporti dello Yemen e dal numero uno della compagnia. La Francia, che nel 2007 aveva vietato all’A310 della compagnia di sorvolare il proprio territorio, è accusata dal vicepresidente delle Comore Idi Nadhoim di "non aver informato" le autorità delle Isole dei difetti riscontrati al velivolo. Dal canto suo, la compagnia Yemenia, che continua a difendere l’affidabilità dei propri aerei, ha previsto un rimborso di 20.000 euro per le famiglie delle vittime.

editore:

This website uses cookies.