Draghi presenta il suo governo: 8 tecnici e 15 politici

Dopo aver sciolto la riserva ed accettato l’incarico da presidente del consiglio, Mario Draghi ieri sera ha presentato la squadra del suo governo composta da 23 ministri. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio sarà Roberto Garofoli.

 

I ministri senza portafoglio sono:

– Federico D’Incà ai Rapporti con il Parlamento

– Vittorio Colao all’innovazione

– Renato Brunetta alla Pubblica amministrazione

– Maria Stella Gelmini agli Affari regionali

– Mara Carfagna al Sud

– Elena Bonetti alle Pari opportunità

– Erika Stefani alle Disabilità

– Fabiana Dadone alle Politiche giovanili

 

I ministri invece con portafoglio sono:

– Massimo Garavaglia ministro del Turismo.

– Luigi Di Maio al dicastero degli Esteri;

– Luciana Lamorgese all’Interno

– Marta Cartabia ministro della Giustizia

– Lorenzo Guerini alla Difesa

– Daniele Franco all’Economia

– Giancarlo Giorgetti ministro Sviluppo Economico

– Stefano Patuanelli all’Agricoltura

– Roberto Cingolani alla Transizione ecologica

– Roberto Giovannini ministro per le Infrastrutture

– Patrizio Bianchi, ministro dell’Istruzione

– Cristina Messa titolare dell’Università

– Andrea Orlando titolare del Lavoro

– Dario Franceschini alla Cultura

– Roberto Speranza alla Salute.

 

Dunque, un governo con 8 tecnici e 15 politici. Otto le donne (3 tecniche e 5 politiche): Cartabia, Lamorgese, Messa, Gelmini, Carfagna, Dadone, Bonetti, Stefani. Elevata l’età media: 55 anni. Il 75% dei ministri proviene da regioni del Nord (8  lombardi e 4 veneti), nessuno da Sicilia e Sardegna.

Mentre dei 23 ministri del governo Draghi, 17 avevano già ricoperto dicasteri in precedenti governi, 7 sono gli esordienti. Rappresentate tutte le forze politiche della nuova maggioranza (ma non Azione-+Europa), certo con dicasteri di peso diverso.

Quattro ministri al M5s (Di Maio, Dadone, Patuanelli, D’Incà). Tre ministri al Pd (Franceschini, Orlando, Guerini), espressione delle 3 componenti dem che hanno eletto Zingaretti. Tutti uomini, così come il ministro Leu Speranza.

Va meglio per la rappresentanza di genere in Forza Italia: 2 donne (Gelmini e Carfagna) e 1 uomo, (Brunetta), tutti già ministri nei governi Berlusconi. Donna anche l’unica ministro di Iv (Bonetti). La Lega ha tre ministri: il ‘pesante’ Giorgetti al Mise, Garavaglia e Stefani.

Tra gli otto tecnici 3 donne (Cartabia, Lamorgese e Messa) e 5 uomini (Franco, Cingolani, Colao, Giovannini, Bianchi). Interessanti le novità. A spendere il 37 per cento dei 209 miliardi del Recovery Found, nel ministero nuovo di zecca della Transizione Ecologica fortemente voluto da Beppe Grillo e da M5s, Draghi chiama il fisico Roberto Cingolani, responsabile dell’Innovazione tecnologica di Leonardo, dal 2005 al 2019 direttore dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova.

Alla Transizione Ecologica Vittorio Colao, alla guida della Task force di Giuseppe Conte per il piano poi mai attuato, manager di grandi gruppi editoriali e capo operativo mondiale di Vodafone.

Nei dicasteri chiave del suo governo di “alto profilo” Draghi vuole quattro uomini e due donne. Al Mef Daniele Franco, bellunese, esperto di finanza pubblica, direttore generale di Bankitalia, fedelissimo e braccio destro di Draghi. Tre conferme agli Esteri, alla Difesa, alla Salute, con il M5S Luigi Di Maio, il Pd Lorenzo Guerini , il Leu Roberto Speranza. Confermata anche Luciana Lamorgese agli Interni mentre la new entry è Marta Cartabia alla Giustizia: costituzionalista, giurista, accademica, appassionata di sci fuori pista, ha infranto il soffitto di cristallo diventando la prima presidente donna della Corte Costituzionale. La continuità che aveva chiesto il Quirinale trova espressione anche nella conferma del Pd Dario Franceschini alla Cultura e del 5 stelle Federico D’Incà, nel delicato ruolo di ministro per i Rapporti con il Parlamento di un governo che dovrà fronteggiare una maggioranza composita e variegata.

Tornano al governo dopo anni anche il leghista Giorgetti al Mise e il vicepresidente del Pd Andrea Orlando, al Lavoro. Altri nomi tecnici di peso, all’Istruzione (Patrizio Bianchi), e all’Università (la professoressa Maria Cristina Messa, medico chirurgo, della Bicocca di Milano).

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