Non bastava la crisi e la complessa transizione del dopo rivoluzione. Ad accrescere le preoccupazioni dei tour operator che operano in Egitto ci si mettono anche le molestie sessuali ai danni delle turiste da parte dello staff di alcuni alberghi. E così, per porre riparo all'ennesima minaccia al settore che l'anno scorso ha portato in Egitto 12,5 miliardi di dollari, il ministro del Turismo Hisham Zaazou ha minacciato la chiusura degli hotel e dei resort dove lo staff ha molestato le turiste in vacanza.
Il ministero ha fatto sapere di avere ricevuto proteste da parte di tour operator britannici a Sharm el Sheikh e di avere registrato tre casi di stupro nella nota località balneare sul mar Rosso e 150 casi di molestie sessuali ai danni delle turiste negli ultimi due anni. Il ministro è determinato a chiudere gli alberghi coinvolti perché teme un impatto sulla reputazione del paese e soprattutto che i tour operator possano cancellare l'Egitto dalla loro lista di destinazioni. A complicare le cose anche il fatto che la normativa egiziana non prevede il reato di molestia sessuale. Per questo, saranno predisposti corsi per gli agenti di polizia che operano nelle numerose località turistiche egiziane per poter definire correttamente il termine 'molestia sessuale' nelle denunce, dato che la legge prevede solo il reato di "incitamento alla prostituzione", quello di "oltraggio al pudore" e la violenza sessuale.