E’ normale un aumento dei prezzi nei giorni di grandi eventi, che si tratti dell’Expo o dei giochi olimpici. Secondo il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, è una cosa che succede in tutto il mondo e non riguarda solo le camere d’albergo.
“L’aumento dei prezzi si trova in tutto. Noi – spiega – ritenevamo Expo un evento irripetibile e ovviamente gli alberghi aumentano i prezzi come per le Olimpiadi. Fanno né più né meno di quello che fanno gli alberghi stranieri”.
“Ci saremmo aspettati un delirio il primo maggio, invece no” dice Bocca, che però non è pessimista sul risultato dell’Expo di Milano, nonostante ‘i ritardi’ nel pubblicizzarla. E fra i ritardi, il presidente di Federalberghi, include anche la mancanza di punti vendita di gadget nelle stazioni e negli aeroporti milanesi, il fatto che nei baracchini di piazza Duomo non ci siano in vendita t-shirt dell’Expo.
“Un mese fa eravamo preoccupati, ma adesso la situazione si è sbloccata – prosegue -. Nel mese di maggio le prenotazioni stanno crescendo: gli alberghi non sono vuoti ma nemmeno pieni. C’è posto”.
Nei suoi due hotel nel centro di Milano, ad esempio, rispetto all’anno scorso c’è stato un aumento del 10% delle prenotazioni per il mese di maggio. La sua stima è che gli alberghi del centro – che in media sono pieni all’80% in questa stagione – potranno registrare circa un +5% mentre quelli della cintura milanese, dove maggio è un mese fiacco possano avere picchi fino al 20%.
Invece luglio e agosto sono mesi di bassissima stagione e lì si potrà misurare l’effetto Expo, anche se adesso è “presto per farlo”. “Storicamente gli alberghi sono pieni a settembre nel week-end della formula una e nella settimana della moda. Invece al momento – aggiunge – nessuna data legata ad Expo sta dando quello che dà il salone del Mobile” quando a Milano c’è il tutto esaurito. “Ma male – conclude Bocca – Expo non può andare. E’ un calcio di rigore che non possiamo permetterci di tirare fuori”.