A bordo non c’era nessun esplosivo ma se qualcuno voleva terrorizzare le 473 persone del volo Air France 463 ci è riuscito. Il Boeing 777 era partito dall’isola di Mauritius alle 21 ora locale. Il suo arrivo a Parigi era previsto per le 5.50 di domenica mattina. E però in piena notte è stato costretto ad effettuare un atterraggio di emergenza a Mombasa, in Kenya.
L’allarme è scattato a bordo dopo che un passeggero ha trovato dietro allo specchio del bagno quello che in tutto e per tutto poteva essere una bomba. Un oggetto rudimentale assemblato con un foglio di cartone e un timer, simile a quelli che si usano in cucina. “Qualcuno ha sentito il tic tac ed è stato quello ad allertare il personale di bordo”, ha dichiarato l’ad di Air France Frederic Gagey, il primo ad ufficializzare il falso allarme.
Torna così la psicosi sui cieli. “E’ un atto molto aggressivo nei nostri confronti. Un atto inaccettabile”, ha tuonato Frederic Gagey, scuro in volto, durante la conferenza stampa a Parigi. L’allarme è arrivato in un contesto già tesissimo. Dagli attentati contro lo Stade de France e i locali del centro della capitale, venerdì 13 novembre, gli aeroporti parigini di Roissy e Orly scontano un forte calo di 123 mila passeggeri. Non succedeva dalla crisi legata all’eruzione del vulcano islandese.
Intanto la polizia keniota ha interrogato sei passeggeri, tra cui quello che ha dato l’allarme ai piloti. Secondo France 2, due persone sono state poste in stato di fermo. Su richiesta di Air France, la procura francese ha aperto un’indagine.
Secondo France Info, la bomba finta era una sorta di scatola composta “da diversi oggetti ripartiti in piccoli sacchetti portati da due componenti della stessa famiglia saliti a bordo” del Boeing. Una fonte del colosso franco-olandese dell’aeronautica civile parla di due “orologi digitali trasparenti con due orari diversi, un filo nero simile all’antenna di una radio sveglia, e quattro cartoni rettangolari legati tra loro con del nastro adesivo e delle pinze metalliche”.
A Mombasa i 459 passeggeri sotto shock hanno ricevuto assistenza da parte delle autorità locali. Idem per i 14 membri dell’equipaggio. In attesa di rientrare a casa è stato messo a loro disposizione un albergo. Ora sull’Isola Mauritius verranno rafforzati i controlli all’imbarco.