Federalberghi, a Martone piace proposta su contratti a tempo

Il viceministro: 2012 sarà anno difficile, importante ascoltare suggerimenti delle parti sociali

La proposta di Federalberghi di cambiare il testo nel disegno di legge sulla riforma del lavoro nella parte sull'incremento dell'1,4% sui contratti a tempo determinato "è molto interessante e molto importante". Lo ha affermato il vice ministro del Lavoro, Michel Martone, intervenendo all'assemblea dell'associazione a Taormina. "Il Governo – ha aggiunto Martone – ha un chiaro obiettivo, ed è quello di aiutare la produttività e aumentare i livelli occupazionali. Da questo punto di vista il concetto di stagionalità fissato dalla legge del 1963 era probabilmente fortemente legato a un'idea di stagione intesa in senso classico. E' chiaro che le esigenze del turismo sono diverse. Per questo ascolterò – ha aggiunto il viceministro – per capire bene quali i suggerimenti di Federalberghi e poi riportarli al ministro e vedere quello che si potrà fare in Commissione. Proprio per la delicatezza del momento, è particolarmente importante ascoltare i suggerimenti delle diverse parti sociali".
"Il problema del settore – ha aggiunto Martone – è quello del Paese. Il 2012, lo ha detto il ministro Passera, sarà un anno molto difficile. La cosa importante per affrontare i problemi gravi del nostro Paese in questo momento è fare sistema tra le diverse istituzioni e quindi cercare di creare una cornice importante, che aiuti il settore del turismo, tra Stato centrale ma anche con le Regioni, le parti sociali e il coinvolgimento delle categorie interessate – ha concluso il vice ministro – perché solamente se riusciamo a ricreare consenso e ricominciamo a fare vedere quanto è bello il nostro Paese e quanto è forte il nostro turismo potremmo affrontare con serenità il futuro".
Tra i partecipanti all'assemblea anche l'amministratore delegato di Bnl Paribas, Fabio Gallia. "Credo che l'industria del turismo – ha osservato – rappresenti una grande opportunità per il nostro Paese. Stiamo vivendo un paradosso se confrontiamo quella che è la ricchezza del nostro patrimonio culturale e ambientale rispetto a quello che in termini di crescita siamo riusciti a sfruttare".

 

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