Federalberghi lancia allarme per strutture che non comunicano nomi ospiti

Un pericoloso latitante omicida è stato arrestato nei giorni scorsi a Pisa dalla polizia nell’ambito del monitoraggio degli ospiti delle strutture alberghiere. Incrociando il suo nominativo con quelli inseriti nelle banche dati internazionali è emerso un mandato di cattura a suo carico emesso dall’Interpol, che peraltro lo descrive come un uomo “pericoloso e potenzialmente armato”.

“Si tratta di un sistema rodato ed efficiente – spiega Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi – che vede gli operatori della ricettività quotidianamente impegnati al fianco delle forze dell’ordine per aiutarle a difendere la comunità dall’aggressione dei criminali di ogni genere.   Da qualche mese – prosegue Nucara – una legge ha ribadito che tale comunicazione è dovuta anche dai privati che affittano appartamenti per brevi periodi. Ma il numero di coloro che si sono messi in regola non è noto ed abbiamo la netta sensazione che al momento si tratti di una ridotta minoranza. Se si considera che nel mese di aprile 2019 il principale portale pubblicava più di 420.000 annunci relativi ad appartamenti in affitto, appare in tutta evidenza il grande rischio al quale sono esposte le nostre città. Per questo raccomandiamo – conclude Nucara – a tutti coloro che si rivolgono a strutture non ufficiali di prestare grande attenzione a questo aspetto. Federalberghi extra, il sindacato italiano delle attività extralberghiere, ha elaborato un vademecum che aiuta ad orientarsi: se all’arrivo non ti chiedono il documento di identità, scatta il campanello d’allarme. Ma a quel punto potrebbe essere difficile cercare una sistemazione alternativa. Quindi è bene informarsi al momento della prenotazione. Con l’allarme terrorismo ai massimi livelli, tutti comprendiamo quanto sia importante. Per non parlare del fatto che dormiremo più tranquilli sapendo che nessun ricercato ha trovato riparo nello stesso appartamento”.

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