Federturismo, no a ipotesi tassa di soggiorno

Winteler: scoraggerebbe flussi stranieri a vantaggio dei Paesi concorrenti

Dopo il no di Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi e di Confturismo-Confcommercio, anche Daniel John Winteler, presidente di Federturismo Confindustria si dice contrario all’ipotesi riguardo l’introduzione della tassa di soggiorno. “Proporre l’introduzione di una tassa di soggiorno – osserva Winteler – significa scoraggiare i flussi turistici esteri verso il nostro Paese, rendendo l’Italia meno competitiva nei confronti di altre destinazioni. Accentuare il federalismo in materia turistica vuol dire proseguire su un regionalismo che ha già presentato i suoi limiti in questi anni, senza affrontare la questione da una nuova prospettiva capace di visione e strategia unitaria. Se poi a questo dovesse aggiungersi l’assenza di qualsiasi risorsa per lo sviluppo del turismo nella Legge Finanziaria, il quadro da fosco diverrebbe addirittura cupo, sarebbe un chiaro segnale che il settore continua a non essere considerato uno degli asset principali lungo cui far correre la crescita economica del nostro Paese. Ben vengano le riconversioni e gli investimenti in risorse umane per il turismo – conclude Winteler riprendendo l’ipotesi secondo cui parte dei precari della scuola potrebbero essere assorbiti dal settore turistico – ma bisogna ricordare che il tursimo richiede competenze specifiche e professionalità senza le quali non si può davvero trasformare quest’industria in un’occasione di sviluppo per l’Italia intera”.
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