Filgliuolo frena: no ai vaccini in spiaggia, vacanze in funzione dei richiami

Un programma di somministrazioni tarato su un calendario che tenga conto dei richiami e delle fasi più intense della stagione turistica, per il momento senza fughe in avanti sui giovani. Il Commissario per l’Emergenza Francesco Figliuolo scioglie il rebus delle inoculazioni per i villeggianti con la più pragmatica delle soluzioni in campo: “regolare le vacanze in funzione dell’appuntamento vaccinale”. Nessun piano straordinario per hub in spiaggia o altri luoghi delle ferie estive, come chiedevano alcuni governatori in questi giorni: “sono aperto a qualsiasi proposta – chiarisce il generale – ma ovviamente a tutto c’è un limite, se facciamo voli pindarici e invenzioni, io non ci sto”.

Ma non è l’unica strigliata alle Regioni. Mentre il Lazio aprirà degli hub per vaccinare i giovani a luglio e l’Alto Adige da giovedì apre le vaccinazioni a tutte le fasce d’età dai 18 anni in su, il Commissario ribadisce: “chiedo a tutti presidenti di andare avanti con i richiami, è facile farsi prendere dalla propaganda, ma se non mettiamo in sicurezza gli over 60 e i fragili non ne usciamo”.

Quella indicata dal generale è una linea più rigorosa che va tenuta almeno per due o tre settimane, un periodo in cui “bisogna tenere la barra dritta”, proprio alla luce delle graduali riaperture possibili anche grazie al “calo vertiginoso dei ricoveri e dei decessi, dando priorità alle classi vulnerabili”, sottolinea Figliuolo. Il rischio di far saltare le inoculazioni per i cittadini in vacanza che si trovano lontano da casa, paventato da alcuni governatori, “potrebbe essere un non problema” – aggiunge – visto che per Astrazeneca il richiamo è possibile “con un intervallo tra 4 e 12 settimane” mentre con i vaccini a mRna è a 42 giorni: respinta dal Tar la richiesta di sospendere il prolungamento dell’intervallo fra prima e seconda dose del vaccino Pfizer, che secondo le indicazioni dell’azienda era di 21 giorni. Alcune Regioni come la Lombardia lavorano proprio a questo, con il secondo ‘shot’ anticipato o posticipato di pochi giorni.

L’ipotesi di poter connettere i sistemi informativi di tutte le aziende sanitarie del Paese al momento infatti non sembra percorribile e un altro ostacolo sarebbe poi la diversa dotazione di tipi di siero nei vari territori. In queste ore diverse Regioni stanno organizzando open day, sia per smaltire le scorte di Astrazeneca che per evitare di fissare troppi appuntamenti soprattutto nel mese di agosto e in vista delle vacanze.

E dopo le isole covid free, il Piemonte vuole rendere le sue montagne ‘covid free’ attraverso l’immunizzazione di tutti i residenti dei comuni montani.

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