Tre densi giorni di scambi, proposte e iniziative ad Alba dove si è concluso il VI convegno mondiale sull’enoturismo organizzato dall’Unwto e dal ministero del turismo italiano. Tre giornate che si sono concluse con un forte appello del governatore del Piemonte Alberto Cirio perché i molti ministri presenti e i governi difendano il vino che “è cultura, storia e identità del nostro Paese e non equiparabile all’alcol”. Il governatore si riferisce in particolare a un documento dell’Oms che, qualora fosse recepito, prevederebbe una diminuzione del 10% del consumo di alcol, senza alcuna distinzione tra super alcolici, birra e naturalmente vino.
Totalmente d’accordo il ministro del turismo Massimo Garavaglia: “Dopo la pandemia, abbiamo avuto un’esplosiva crescita di turisti nella prima parte dell’anno ma ora ci troviamo a combattere con le bollette e il caro energia. E, vista la situazione difficile che si preannuncia, sono totalmente d’accordo con il presidente Cirio di non complicare ulteriormente la situazione con idee balzane come questa uniformare l’alcol al vino che è proprio un non senso. Dietro una bottiglia di vino ci sono secoli di tradizione, cultura e operoso ingegno umano”.
Il ministro italiano è stato poi protagonista di una tavola rotonda con i colleghi omologhi di Bulgaria, Georgia, Grecia, Moldavia, Portogallo, San Marino e Serbia. “In Italia i grandi numeri del turismo – spiega – li fanno le spiagge e lo sci in montagna. Perché investire allora nell’enoturismo? Per creare connessione con altri siti e infine perché il turismo è cambiato. Le nuove generazioni vogliono qualcosa di diverso, vogliono un turismo rispettoso dell’ambiente che consenta di capire come si vive in un Paese. Il 90% dei turisti in Italia – conclude – fa esperienza enogastronomica e l’offerta deve essere di qualità”.
In chiusura il segretario generale dell’Unione, il georgiano Zurab Pololikashvili, ringrazia la città di Alba e presenta il settimo convegno mondiale, che si terrà nel 2023 a La Rioja: “La Spagna è diventata la mia seconda patria – dice chiudendo la sesta edizione – e sono orgoglioso di questo simbolico passaggio dell’anfora dall’Italia alla Spagna”.