Novità per tassa soggiorno: sarà legata a prezzo camera

Cambiare le norme sulla tassa di soggiorno. E’ la richiesta che Forza Italia presenta, in un atto di indirizzo approvato in Commissione Finanze del Senato. Nel testo, tra le altre raccomandazioni si chiede di creare “un modello impositivo” relativo a questa riscossione “improntato a criteri di chiarezza, semplicità di gestione, incisività, immediatezza del prelievo e gradualità, quantificando l’imposta in importi – decisi dai singoli comuni – proporzionalmente progressivi alla tariffa applicata per il pernottamento, nei limiti già previsti dall’attuale legge nazionale”.

Inoltre si chiede di “prevedere che i Comuni si dotino di un sistema di riscossione digitale, diretto ed indipendente dalle strutture ricettive, le quali saranno fornite di tali sistemi – a spese del Comune di appartenenza – e potranno così svolgere un ruolo di mero controllo”, per “prevedere” inoltre “che le attività ricettive che non riescono ad ottemperare a questo ruolo per mancanze strutturali, come ad esempio le locazioni brevi non imprenditoriali, potranno avvalersi dell’intermediazione dei portali di prenotazione”.

Terzo punto poi “definire con maggiore incisività, anche con strumenti a carattere sanzionatorio, il vincolo di destinazione previsto dalla legge, per le spese effettuate dai comuni con le risorse assegnate con il gettito ripartito, prevedendo che gli introiti siano dedicati dai Comuni, ad investimenti sul settore turistico, anche attraverso il coinvolgimento delle categorie, e che la spesa sia rendicontata annualmente ad organi pubblici preposti”.

“Insieme al nostro dipartimento del turismo – spiega il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri – abbiamo ascoltato le categorie e abbiamo proposto un diverso criterio. Attualmente c’è una tassa di soggiorno che è in base alla categoria dell’albergo. Noi diciamo che invece va parametrata alla tariffa, ovvero a quanto è il costo di quell’albergo. Quello che chiediamo è un criterio di proporzione alla tariffa dell’albergo. Poi attualmente, l’albergo, deve praticamente fare da esattore per il comune – ha sottolineato Gasparri -. Noi quindi chiediamo di semplificare anche questa procedura, che l’albergo faccia da controllore del pagamento ma che ci sia uno strumento con cui il turista questa tassa di soggiorno la paghi direttamente al Comune. Altrimenti – ha precisato – l’albergo fa da sostituto di imposta e si deve mettere a fare un mestiere che non è il suo. E poi chiediamo che le categorie siano partecipi nella scelta dell’impiego di questi proventi – ha aggiunto – . È una tassa che va ai comuni però bisogna finalizzarla: può anche servire al decoro urbano, a interventi connessi all’accoglienza. Rendere il soggiorno migliore aiuta gli alberghi e il turista”.

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