Franceschini alla guida del Mibact

Avvocato di formazione, politico di professione, ma anche romanziere: ecco il profilo del nuovo ministro di beni culturali e turismo. Classe 1958, separato e padre di due figlie, Dario Franceschini approda alla guida del Mibact, dove succede a Massimo Bray. Legatissimo a Enrico Letta, 'amico vero', che lo aveva voluto nel suo governo come ministro dei rapporti con il Parlamento, è però una figura chiave anche del Pd di Matteo Renzi. Ex segretario del Pd, che ha guidato dal 21 febbraio al 25 ottobre del 2009, si è occupato anche di cultura e turismo a metà degli anni '90 come assessore nella giunta di centro sinistra di Ferrara, la sua città natale. "Ho due passioni nella vita, la letteratura e la politica – ha detto – due universi che non si incontrano ma a cui non intendo rinunciare".   
Alla guida del ministero, Franceschini troverà però una serie di questioni molto concrete da affrontare subito, a cominciare dal turismo, per cui si attende da tempo un decreto, ma senza dimenticare quella che da anni è la priorità del settore, Pompei, dove il grande progetto di restauro finanziato con 105 milioni Ue è di fatto ancora ai blocchi di partenza. Urgente e infuocato anche il tema della riforma del ministero, oppresso dalla burocrazia, invecchiato, difficile da gestire e, soprattutto, sempre più povero, con un bilancio per il 2014 ridotto a 1,4 miliardi di euro, meno della metà dei 3,9 miliardi di euro di budget su cui può contare il ministero della cultura francese. Mondo della cultura e associazioni lo aspettano al varco. 

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