Franceschini: aumento tasse aeroportuali non è un dramma

L’aumento delle tasse aeroportuali d’imbarco, di 2,50 euro a passeggero introdotto dal governo, ha trovato la contrarietà dei vettori aerei, soprattutto delle compagnie low cost, che hanno ipotizzato ricadute negative fino a tagli dei voli e alla perdita di posti di lavoro. Ma il ministro dei Beni culturali e del turismo, Dario Franceschini non la pensa così. “Le tasse non sono mai gradite a nessuno – ha commentato a margine della sua visita alla Bit di Milano – ma i 2,5 euro mi paiono una cosa che sta dentro un sistema (quello del turismo, ndr) che sta crescendo. E quindi non farei drammi su questo”. “Il contributo che il turismo sta dando al Pil – ha aggiunto il ministro – è in grande crescita. I numeri del 2015 dimostrano che oltre al turismo internazionale, che è continuato a crescere, anche per il turismo interno l’anno scorso è stato un anno di forte crescita, una crescita che per di più si è distribuita uniformemente su tutto il territorio nazionale. Expo è andato molto bene, nonostante quelli che speravano andasse male, e ha dato un grande contributo all’immagine dell’Italia”.

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