Fs apre la strada alla privatizzazione, cauto Donnarumma

Entro l’anno il nuovo consiglio di amministrazione delle Ferrovie dello Stato elaborerà una proposta di apertura del capitale del gruppo ai privati, su cui poi deciderà l’azionista, ovvero il Tesoro. Il governo, nero su bianco, ha indicato obiettivi di privatizzazione che quest’anno hanno già raggiunto quota 3 miliardi. E non è un mistero per nessuno che tra gli asset sui quali si stanno valutando piccole cessioni ci potrebbero essere tra gli altri – Poste, Mps, Enav, Eni e porti – anche le Ferrovie.

L’amministratore delegato Stefano Donnarumma, già alla guida di Terna, sul ponte di comando delle Ferrovie dallo scorso 27 giugno, è cauto. “Apro a un’ipotesi di valutazione di una possibile apertura del capitale – ha spiegato a margine del Workshop Teha di Cernobbio – laddove possa essere vantaggiosa da un punto di vista finanziario per lo sviluppo degli investimenti dell’azienda”.

Donnarumma ha subito chiarito che “la quotazione è quasi sempre una conseguenza di un eventuale percorso del genere”. “Per adesso – ha osservato – non direi quotazione, ma valutazione sull’apertura del capitale”. I tempi sono “di pochi mesi” e Donnarumma potrebbe già avere “le idee chiare su diverse cose che riguardano il gruppo”. Serviranno comunque almeno “un paio d’anni”. “Non so come andrà e comunque la decisione spetterà all’azionista”, ha argomentato spiegando che sulla privatizzazione “non esiste un mandato personale, ma uno studio precedente al mio arrivo e che va adattato ancora meglio alle nostre previsioni strategiche”.

“Vengo da un mondo di infrastrutture regolate – ha proseguito l’ex amministratore delegato di Terna – con partecipazioni pubbliche e addirittura quotate e ne conosco sicuramente i vantaggi finanziari per l’azienda e la sua capacità di sostenere ancora meglio gli investimenti”. “Però – ha chiarito – la privatizzazione non è un obbligo, perché i modelli non sono mai univoci, non esiste il ben e e il male, c’è solo qualcosa che può essere applicato e qualcosa no”. “Secondo Donnarumma “le ferrovie hanno una natura molto peculiare e qualunque decisione in questa direzione deve essere presa con molta cautela”.

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