Non è escluso che nel futuro di alcune delle società del gruppo Ferrovie dello Stato possa esserci anche la quotazione ma solo finalizzata a una strategia di crescita perché "la Borsa è uno strumento per fare cassa da reinvestire non un obiettivo". Lo ha detto l'ad delle Fs Mauro Moretti in una serata organizzata dal club Canova smentendo anche di aver posto come data obiettivo il 2015. "In Borsa si va quando ci sono le condizioni di mercato e quando ce n'é bisogno" ha commentato Moretti ricordando che in Europa non c'é nessun operatore quotato e l'unico caso è americano.
L'ad, che risulterebbe indagato nell'indagine sulla P4, ha anche ribadito di non aver ricevuto alcun avviso di garanzia. "Come fa un signore (Luigi Bisignani, ndr) a dire che mi ha messo a fare l'ad e poi chiedermi ulteriori crediti per commesse che valgono solo 1 milione? Il magistrato non ci crede ma purtroppo di persone che mi chiamano per problemi che riguardano i loro viaggi in treno ce ne sono tante" ha ripetuto Moretti riferendosi in questo caso ad Alfonso Papa. Moretti, riferendosi poi agli sprechi e ai costi che aveva trovato al suo arrivo nella società, ha spiegato che "Trenitalia perdeva 1,95 miliardi: si poteva pensare che una società così fosse pura e solo di gente a posto? Non abbiamo aspettato le Procure e abbiamo ridotto i dirigenti di circa 300".