“C’è una voglia straordinaria di Italia”. Così il presidente del consiglio Paolo Gentiloni a Pistoia, dove accompagnato dal ministro per i Beni culturali, Dario Franceschini, ha parlato di turismo e cultura e delle potenzialità competitive che l’Italia ha in questi settori.
Nella capitale della cutura 2017, Gentiloni e Franceschini hanno visitato il Museo del Novecento e del Contemporaneo di Palazzo Fabroni, che in queste settimane ospita anche la mostra ‘Pret-à-porter’ di Giovanni Frangi. Si sono poi recati nella chiesa di Sant’Andrea per ammirare uno dei massimi capolavori della scultura medievale italiana, il pulpito di Giovanni Pisano.
“Nel mondo del turismo tutto sta cambiando – ha osservato il premier – il grande fenomeno sociale degli ultimi 20 anni è l’uscita dalla povertà di un miliardo di persone e tra queste moltissime hanno aspirazioni culturali che le spinge a viaggiare. Ebbene tra queste persone la domanda di Italia è straordinaria: cinesi, cittadini provenienti dai paesi del sud-est asiatico che si affacciano su questa nuova disponibilità, il primo paese a cui pensano è l’Italia”.
Gentiloni ha sottolineato la necessità di recuperare le periferie e legare i diversi luoghi di attrazione turistica in un continuum. “Stiamo lavorando sulle periferie di 120 città italiane – ha ricordato -, è quell’operazione che Renzo Piano ha definito di rammendo delle periferie che non sono qualcosa di diverso dai luoghi di attrazione di una città, le bellezze sono diffuse nel territorio, in centro e in periferia”.
“L’idea della Capitale italiana della cultura è uno strumento straordinario, che risponde a un obiettivo molto semplice cioè cercare di valorizzare il complesso delle nostre risorse – ha concluso Gentiloni -. Ci sono paesi che su piccoli giacimenti culturali costruiscono storie di attrazione a livello mondiale, noi viviamo di abbondanza ma dobbiamo lavorare per migliorare la distribuzione di questa risorsa”.
Franceschini ha spiegato che “non si sceglie solo la città” aspirante Capitale della Cultura “per la sua storia e la sua bellezza ma anche per la qualità del progetto proposto”. “In questo
modo poi, ha aggiunto, “si spingono le autorità locali a mettersi intorno a un tavolo e progettare raccogliendo anche risorse private”.
Franceschini ha parlato anche del piano strategico del turismo definendolo “la vera sfida”. “Il Piano – ha aggiunto – indica due pilastri, il primo è il turismo sostenibile che rispetti la fragilità del nostro patrimonio, un turismo non mordi e fuggi, un turismo di qualità. Il secondo è la valorizzazione dell’Italia come museo diffuso. Noi abbiamo luoghi splendidi, a poche decine di metri di distanza da luoghi celebri e frequentatissimi, che però non attirano nella stessa maniera”. Secondo il ministro, la strada è quella giusta, come dimostra “la candidatura di Pistoia che ha già avuto una crescita molto forte di turismo”.