Ombrelloni distanziati e da prenotare, pulizie continue di docce e cabine, spiagge libere ma con accessi contingentati, steward accanto ai classici bagnini, nessun happy hour con buffet in spiaggia e soprattutto niente discoteche. Al tempo del coronavirus nemmeno le vacanze al mare saranno più le stesse: la parola d’ordine, dalla Romagna alla Sicilia, sarà il rispetto del distanziamento sociale ma col fioccare di linee guida e protocolli non tutti i gestori balneari sono riusciti ad adeguarsi in tempo. E nonostante in alcune regioni sia stata anticipata la riapertura degli stabilimenti, per alcuni riaprire è ancora un miraggio.
In Emilia-Romagna l’avvio, inizialmente previsto per lunedì 25 maggio, è stato anticipato a sabato 23 maggio. La Regione raccomanda di evitare concentramenti in alcune porzioni di spiaggia, lascia ai Comuni la possibilità di contingentare gli ingressi nelle spiagge libere e ribadisce le linee guida approvate che prevedono, tra le varie disposizioni, una superficie minima di 12 metri quadrati per gli ombrelloni (che a Rimini per decisione del Comune sarà di 18 mq), almeno un metro e mezzo tra lettini e sdraio, steward per la gestione dei clienti, pranzi in delivery, aree gioco per bimbi a “numero chiuso”, prenotazioni anche online dell’ombrellone. Ma a Rimini non tutti sono pronti ad aprire anche se la maggior parte ce la mette tutta e promette: “Ci rialzeremo”.
A Jesolo, in Veneto, c’è già chi si reinventa: alcune puntano a salvare la stagione trasformandosi in ‘risto-bar’, o ‘risto-disco’.
In Sardegna le attività turistiche che hanno a che fare con la balneazione avevano il permesso di riaprire dal 18 maggio, ma pochi hanno riaperto. Quanto alle spiagge libere nell’isola si confida sulla responsabilità dei singoli.
In Liguria gli stabilimenti hanno potuto riaprire già lunedì 18, con spiagge libere accessibili al momento solo per passeggiare e dove si pensa di utilizzare chi ha il reddito di cittadinanza per fare lo steward. Potrebbero esserci una app e un sito per prenotare il posto in spiaggia.
Nel weekend il segnale di via all’estate arriva in Veneto – apre la spiaggia comunale del Blue Moon al Lido di Venezia – e in alcuni stabilimenti di Toscana e Calabria anche se, in quest’ultimo caso, sul litorale catanzarese quasi nessuno ancora ha riaperto.
In Puglia bisognerà aspettare ancora qualche giorno, dal 25 maggio, e quest’anno tra le regole anti-Covid sarà vietato pure “spostarsi” tra i lidi. Dal 25 maggio si riparte anche in Basilicata, mentre gli stabilimenti del litorale laziale potranno ripartire dal 29 maggio. Infine quelli siciliani solo a partire dal 6 giugno.