Lo scenario è noto. Aereo in fase di decollo, un capitano annoiato o un'hostess accigliata enumerano gli obblighi del passeggero: cintura di sicurezza allacciata, cellulari spenti, sedili non reclinati, finestrini aperti, borse lontane dai piedi… A che servono queste precauzioni? Secondo un'inchiesta americana, quasi a niente. L'aereo è il mezzo di trasporto più sicuro, ma uno studio del Weekly Standard, ampiamente riportato dai media italiani, ritiene che la maggior parte degli obblighi cui sono sottoposti i viaggiatori servano più a rassicurarli dal punto di vista psicologico che a garantire la loro incolumità. Clamoroso il caso di bottigliette d'acqua, liquidi e creme. Nonostante non sia in nessun modo provato che possano nascondere dei pericoli, il loro divieto prosegue, costringendo i passeggeri a miracolosi travasi in contenitori microscopici. Anche per quel che riguarda i cellulari, la loro influenza sarebbe tutta da dimostrare, mentre è palese, secondo gli esperti interpellati dal Weekly Standard, l'inutilità di un sedile rigidamente sollevato. E anche la cintura di sicurezza sarebbe poco più che un palliativo. E se proprio sulla cintura il disaccordo è massimo – difficile negare che in caso di turbolenze possa avere un ruolo – resta un dubbio: ma siamo sicuri che tutti questi divieti e imposizioni, anziché rassicurare il passeggero, non ne aumentino l'ansia?