Cominciano a delinearsi i contorni dell’inchiesta internazionale sulla strage aerea del 17 luglio del 2014, quando un Boeing della Malaysia Airlines carico di turisti fu abbattuto nei cieli dell’Ucraina in guerra uccidendo tutte le 298 persone a bordo.
Gli investigatori olandesi hanno rivelato i nomi di quattro persone sospettate per il disastro: tre di loro sono cittadini russi ritenuti legati ai servizi segreti di Mosca, uno è invece un cittadino ucraino. Nessuno di loro ha lanciato il missile che ha provocato la carneficina, ma tutti e quattro – stando agli inquirenti – hanno agito per portare nel Donbass il sistema antiaereo russo che ha fatto a pezzi il Boeing in volo da Amsterdam a Kuala Lumpur.
Gli inquirenti hanno illustrato i risultati del loro lavoro in una conferenza stampa a Nieuwegein, in Olanda, e hanno annunciato di aver spiccato dei mandati d’arresto. Il processo dovrebbe iniziare il 9 marzo del prossimo anno, ma Mosca nega ogni responsabilità nella tragedia e difficilmente consegnerà le persone incriminate alle autorità olandesi, che hanno deciso di non chiedere neanche l’estradizione dei quattro sospettati dato che sia la Russia sia l’Ucraina vietano per legge questa procedura nei confronti dei propri cittadini.