Investimenti in hotel in aumento: 4 e 5 stelle i più richiesti

Il mercato degli investimenti immobiliari nel comparto alberghiero in Italia ha mostrato negli ultimi anni un notevole incremento, arrivando con 1,18 miliardi di euro investiti nel 2017, a raddoppiare il volume del 2014. Nel 2017 l’aumento è stato del +10,5% rispetto all’anno precedente.

Inoltre, secondo l’indagine di Gabetti, il primo investitore non è più il Qatar ma tornano in testa Francia, Usa e Regno Unito. I 4 e 5 stelle rimangono i più ricercati, ma sta crescendo l’interesse anche per soluzioni alternative come gli ostelli di design.

Roma, Milano, Firenze e Venezia sono le città nel radar degli investitori italiani e internazionali, i quali puntano soprattutto ad alberghi di fascia alta. Non sono però mancati investimenti importanti in catene di resort turistici nelle località di villeggiatura e investimenti in tipologie alternative, quali gli ostelli di design.

A interessare agli investitori risultano soprattutto le strutture alberghiere di fascia più elevata (4 e 5 stelle), le quali hanno rappresentato nel 2017 circa l’80% del totale investito (95% negli anni 2014-16), mentre gli alberghi di categoria inferiore raccolgono meno interesse da parte degli investitori istituzionali.

In questo contesto si escludono attività localizzate in posizioni strategiche e possibile oggetto di riqualificazione e riapertura o strutture che puntano a un target più giovane e sofisticato, come gli ostelli di nuova concezione, di design e localizzati in posizioni strategiche. Proprio questi ultimi hanno pesato nel 2017 per circa il 13,5% del totale.

Nel 2017 gli investitori esteri hanno rappresentato circa il 53% del totale investito. A ricoprire la quota principale troviamo Francia, USA e UK, che insieme hanno rappresentato circa il 66% del capitale estero, mentre nel 2016 la quota principale è stata riconducibile al Qatar (56%), seguito dalla Turchia (25%).

Anche il 2015 aveva visto il Qatar come investitore estero principale (circa il 46%), seguito però da USA e UK (29% circa), mentre nel 2014 il primato era spettato alla Russia, con il 38% del totale internazionale investito, seguita dal Qatar con il 27% circa.

Nel 2017, secondo le stime Ufficio Studi Gabetti, sono state transate sul territorio nazionale circa 9.800 camere, distribuite in maniera più uniforme rispetto al 2016, con una prevalenza nel Centro Italia (37% circa), seguito dal Sud (36%) e dal Nord (27%).

A livello regionale, il Lazio detiene il 21,3% circa del totale, seguito dalla Toscana con il 14,6%, dalla Puglia con il 12,2% circa e dalla Lombardia con il 10,2% circa.

Roma risulta la città con il maggior numero di camere transate (20,2% del totale), seguita da Firenze (9,5%), Castellaneta (8,1%) e Milano (5,9%).

Si riscontra inoltre negli ultimi anni un aumento degli investimenti in portafogli di immobili ad uso alberghiero. Da un peso totale del 7,4% circa registrato nel 2014 (44 milioni), si è passati a 180 milioni di euro nel 2015 (21,2%), a 666 milioni nel 2016 (62,2%), per poi stabilizzarsi nel 2017 a 643 milioni di euro, il 54,3% del volume totale investito.

Dopo un 2014-2015 che ha visto il capitale investito in portafogli provenire prevalentemente da USA e UK e un 2016 diviso fra operatori domestici già attivi nel settore (circa 71%) e investitori provenienti dal Qatar (29%), nel 2017 gli investimenti in portafogli sono risultati più equamente distribuiti fra investitori domestici e non, con un peso rispettivamente di circa il 40 e 60%.

editore:

This website uses cookies.