Turbolenze sulla rotta di privatizzazione di Ita Airways. Sei consiglieri di amministrazione su nove si sono dimessi, dopo che è stata approvata in cda la relazione di bilancio. Fonti vicino al dossier spiegano che con l’approvazione del progetto di bilancio “è finita la fase di creazione” della società ed inizia la fase di privatizzazione. Il cda aveva infatti l’obiettivo “di traghettare la creazione della società”, questo è stato fatto e adesso parte la privatizzazione, quindi il cda, come era “programmato”, ha fatto un passo indietro dimettendosi. A lasciare sono stati Lelio Fornabaio, Simonetta Giordani, Angelo Piazza, Silvio Martuccelli, Cristina Girelli, Alessandra Fratini. Restano nel consiglio il presidente, Alfredo Altavilla, l’amministratore delegato, Fabio Lazzerini, e la consigliera Frances Ouseley.
Le stesse fonti sottolineano che non c’entrano le spese per gli advisor, spiegando che questa seconda fase necessita di un avvio e di un andamento più snello che deve essere gestito dalla società in maniera più rapida. Secondo indiscrezioni di stampa le dimissioni sono dovute a disaccordi sulle trattative per la privatizzazione e ai costi milionari dei consulenti che assistono la società nella vendita.
Il ministro dell’economia, Daniele Franco, intervenendo al question time al Senato nei giorni scorsi ha sottolineato che il dpcm, varato in Consiglio dei ministri l’11 febbraio e che ha dato il via alla privatizzazione, “pone l’accento su tre aspetti essenziali per Ita. La dimensione industriale: si mira ad una compagnia solida e redditizia. Le prospettive di crescita della società: si ritengono cruciali l’accesso ai mercati strategici e l’operatività sul lungo raggio. L’occupazione: la crescita di Ita deve tradursi in sviluppo di occupazione di qualità e sostenibile”.
Concordo totalmente con il ministro dell’Economia, Daniele Franco, che il processo di privatizzazione di Ita Airways non è semplicemente un’asta al miglior offerente, piuttosto la ricerca di una partnership strategica che sia conforme a questi criteri: la dimensione industriale – quindi si mira ad una compagnia solida e redditizia -, le prospettive di crescita attraverso l’accesso ai mercati strategici e alle rotte di lungo raggio che sono le più profittevoli, tutto questo garantendo non solo la tutela dell’occupazione attuale ma anche il suo sviluppo”, ha detto Alfredo Altavilla, presidente esecutivo di Ita Airways, in un’intervista al Corriere della Sera.
“Ita Airways è entrata nella seconda fase, che ha come traguardo la privatizzazione”, ha aggiunto Altavilla. Nonostante la partenza sia avvenuta nel momento di massimo impatto della nuova ondata Covid, “le massicce azioni sui costi e sulle efficienze hanno permesso alla compagnia di centrare i target economici e di migliorare quelli finanziari del 2021”, ha sottolineato Altavilla che cita alcuni traguardi raggiunti e altri da raggiungere nel breve termine. “Con il 96,9% di puntualità e il 99,9% di regolarità siamo al primo posto delle rispettive classifiche internazionali grazie al lavoro della squadra operativa diretta dal dottor Lazzerini. Prosegue l’espansione della flotta che prevede di inserire 24 aeromobili nel 2022 e lo sviluppo del network con l’aggiunta di 64 destinazioni per la stagione estiva 2022. Nell’ultimo consiglio è stata approvata l’introduzione di 4 nuovi Airbus 220, il più innovativo ed il più ecologico aereo per il trasporto regionale”, ha concluso.