Italia al 4° posto tra i passaporti più potenti al mondo

Su 227 destinazioni di viaggio, il passaporto italiano si conferma al quarto posto della classifica annuale del “Passport Index” di Henley & Partners. Il podio resta a Giappone, Singapore e Corea del Sud, seguite dai Paesi europei anche se cresce il peso degli Stati arabi del Golfo Persico mentre si restringe il potere dei passaporti russi e ucraini per via della guerra.

Dunque, considerato che per stilare l’indice, si tiene in considerazione il numero di destinazioni per le quali non è richiesto il visto, il passaporto italiano si conferma nella top five della classifica, in quarta posizione con l’accesso a 189 mete di viaggio che non necessitano di visto e solo 38 che invece lo richiedono. Tra queste destinazioni ci sono molti Stati africani, ma anche l’isola caraibica di Cuba e l’India, ad esempio.

Al primo posto si conferma il Giappone, con ben 193 destinazioni su 227 senza visto. I cittadini della Corea del Sud e di Singapore, che sono al secondo posto, godono invece di un punteggio senza visto all’arrivo di 192. In terza posizione ci sono la Germania e la Spagna con 190 destinazioni senza visto, e al quarto assieme all’Italia, troviamo la Finlandia e il Lussemburgo.

Il Regno Unito e gli Stati Uniti rimangono al 6° e 7° posto, rispettivamente con punteggi di 187 e 186, e sembra sempre più improbabile che riconquistino il primo posto che condividevano quasi un decennio fa. L’Afghanistan rimane saldamente in fondo all’Henley Passport Index con un punteggio di appena 27 — 166 destinazioni senza visto in meno rispetto al Giappone — il più ampio divario di mobilità globale nei 18 anni di storia dell’indice.

Rispetto al 2022, Ucraina e Russia mantengono entrambe una classifica simile, almeno sulla carta. La Russia è al 49° posto con un punteggio di 118, mentre l’Ucraina occupa 13 posizioni sopra, al 36° posto con un punteggio di 144. Tuttavia, a causa delle chiusure dello spazio aereo e delle sanzioni, ai cittadini russi è effettivamente vietato viaggiare nella maggior parte del mondo, con le marcate eccezioni degli Emirati Arabi Uniti e della Turchia, che sono diventati punti focali. Agli ucraini, invece, sono stati concessi diritti d’emergenza per vivere e lavorare nell’Unione Europea per un massimo di 3 anni. L’Ucraina resta uno dei Paesi più in ascesa nell’Indice: negli ultimi dieci anni è salita di oltre 24 posizioni. E se dovesse aderire all’UE, entrerebbe probabilmente nella Top Ten dei passaporti più potenti del mondo.

 

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