Italia.it, è polemica tra Rutelli e Stanca

Su portale indaga Corte dei Conti. Stanca: chiude per incapacità governo

Italia.it torna alle cronache. Questa volta però non per strafalcioni o gravi errori. A riportarlo alla ribalta, il botta e risposta tra il ministro ai Beni culturali, Francesco Rutelli che lo scorso febbraio nel corso della Bit di Milano ha lanciato il portale del turismo italiano, e l’ex ministro per l’Innovazione e le Tecnologie nonché senatore di Forza Italia Lucio Stanca, che ha rivendicato il merito "di aver promosso il portale come iniziativa di grande innovazione e notevoli prospettive per promuovere il nostro sistema turistico, di aver reperito i fondi non solo per realizzarla, ma anche per gestirla e promuoverla a livello internazionale negli anni futuri".
Ieri il vicepresidente Rutelli è stato ascoltato dalla commissione Industria del Senato come aveva richiesto il gruppo di Forza Italia. Un’occasione per il vicepremier per difendere il proprio operato almeno fino a questo momento: il portale si è dimostrato un fallimento ma l’idea va salvata, è l’Enit la sede deputata ad occuparsi del portale; la spesa non ha finora superato il milione di euro; sui conti c’è la massima trasparenza. Rutelli ha infatti ricordato che finora sono stati assegnati 5 milioni e 431 mila euro alle Regioni, "ma a fronte di questi finanziamenti non si stanno registrando progressi sensibili" ed ha assicurato che "le risorse per il portale ci sono". Rutelli ha infine detto di aver trasmesso tutti gli atti che riguardano il portale alla procura generale della Corte dei Conti: "l’ho fatto come pubblico ufficiale per una esigenza di trasparenza".
Ma per Stanca "se il Governo è incapace di realizzare un portale italiano del turismo all’altezza di un Paese come il nostro, è meglio lasciar perdere". Quindi Stanca ha ricordato che "tutti i nostri maggiori concorrenti hanno da anni realizzato siti pubblici nazionali per la promozione della loro offerta turistica", mentre ora, ha accusato, "dopo ben 18 mesi dalla presa in carico del progetto, l’attuale governo sembra intenzionato a decretarne la chiusura".
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