La montagna è aperta ma sulle piste da sci arrivi in frenata

La montagna è aperta, con tutte le cautele e gli accorgimenti dovuti per bloccare o almeno frenare i contagi da Covid-19, ma è come “frenata” dalle incognite legate alla diffusione repentina della nuova variante Omicron.

Secondo quanto previsto dalle ultime normative del governo, per accedere agli impianti sciistici è necessario il Green pass dai 12 anni di età in poi. Il Pass può venire collegato all’acquisto dello skipass, per un controllo unificato alla partenza dell’impianto di risalita. Negli impianti con veicoli chiusi, come funivie, ovovie e seggiovie con cupola, ogni sciatore deve indossare una mascherina del tipo FFP2, e la capienza interna è ridotta all’80%. Per accedere ai ristoranti e alle baite è invece necessario il Super Green pass.

Dalle impressioni ricavate in questi primi giorni di vacanze natalizie, è come se “qualcosa” stia frenando l’arrivo dei turisti, in particolare quelli che, soprattutto a Cortina ma anche in altre località, hanno le seconde case: meno arrivi e meno gente sulla neve e per strada. Il tutto probabilmente legato anche alle quarantene imposte in città dalla frequenza dei contagi, che impone l’isolamento domiciliare e impedisce ai nuclei familiari di spostarsi.

Altro piccolo timore per gli operatori della montagna è derivato dalla necessità di rifornirsi di mascherine FFP2 per l’accesso alle piste da sci. Tutte da verificare le scorte di questi dispositivi nelle farmacie, quando ci sarà la riapertura post-natalizia, in modo da rifornire gli appassionati dello sci. Il vero test per la montagna partirà comunque da oggi, 27 dicembre, quando tradizionalmente si verificano i maggiori arrivi dalla pianura, dopo i festeggiamenti in casa.

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