Si impennano i casi di infezione dovuti alla variante Delta del virus SarsCoV2, vista per la prima volta in India nell’ottobre scorso. Si parla già di una crescita di tipo esponenziale e le previsioni del Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc) la confermano, indicando che in estate la Delta potrà veicolare il 90% dei contagi in Europa. E’ perciò destinata a diventare dominante, sostituendosi alla variante oggi più diffusa, l’Alfa. E’ già accaduto in Gran Bretagna, che ha registrato un nuovo picco di contagi, oltre 16.000; il 60% della popolazione vaccinata ha permesso però di ridurre ricoveri e decessi. Dati che hanno già messo in allarme la Germania, dove la cancelliera Angela Merkel auspica in tutti i Paesi dell’Unione Europea la quarantena per chi arriva dal Regno Unito. E Israele ha deciso di rinviare dal primo luglio al primo agosto l’ingresso nel Paese dei turisti vaccinati.
In Italia i numeri dell’epidemia sono decisamente bassi. Ma la minaccia della variante Delta comincia a pesare. “Non è un liberi tutti”, ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi. “Dobbiamo tenere alta l’attenzione”, ha aggiunto. A preoccupare sono i focolai segnalati ormai in molte regioni e per questo Draghi ha esortato a “procedere nella campagna vaccinale con la massima intensità”. Un’accelerazione necessaria quella sui vaccini perché, nonostante i dati indichino che proteggono dalle forme gravi di Covid-19 ed evitano i decessi, non riescono a frenare i contagi. Il virus continua perciò a circolare e in questo modo aumentano le probabilità che possa accumulare mutazioni che portino a varianti capaci di trasmettersi in modo ancora più efficace o di eludere i vaccini.