Lo Stato vuole dare in concessione a privati 10 fari

Ora tocca ai fari diventare occasione di reddito per il bilancio pubblico. Le iniziative e i progetti messi in campo dal governo, grazie al braccio dell’Agenzia del Demanio, si sono moltiplicati in questi anni e sono arrivati ora anche ai fari, avamposti di terra incastonati spesso in panorami e vedute mozzafiato, ampiamente “sfruttabili” a livello turistico e culturale.   

Lo Stato è pronto a darne in concessione ai privati dieci, alcuni nelle più belle isole italiane, dall’Elba alle Eolie, replicando qualche caso di successo già sperimentato in Italia (come quello del Faro di Capo Spartivento a Domus de Maria, in provincia di Cagliari) o all’estero.

L’idea, che verrà ufficialmente presentata dal Demanio nei prossimi giorni, è proprio quella di sollecitare progetti di recupero da parte di investitori privati, premiando i migliori con concessioni “di lungo periodo”.

Il progetto “ValorePaese”, in cui il Piano Fari si inserisce, prevede una durata delle concessioni anche di 50 anni. Un lasso di tempo tale, dunque, da garantire l’investimento. L’esempio a cui ispirarsi è quello dei “Paradores” in Spagna e delle “Pousadas” in Portogallo, in grado di coniugare l’attrazione e l’accoglienza di domanda turistico-ricettiva con la tutela e la valorizzazione dei beni culturali.

 

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