Maldive, nel paradiso del turismo feriti 12 stranieri

Arrestati 10 persone per l’attentato di sabato a Male

Sono diventati dieci le persone arrestate alle Maldive per l’attentato esplosivo di sabato a Male in cui sono rimasti feriti 12 turisti stranieri. Otto di questi sono originari delle Maldive e due del Bangladesh. Quello di sabato è stato il primo attentato da 19 anni nell’arcipelago dell’oceano indiano, quando ci fu un tentativo di colpo di stato per capovolgere il potere di Gayoom. L’ordigno rudimentale è esplosa all’ingresso del Sultan Park, uno dei pochi luoghi visitati a Malé dai turisti che passano per la capitale maldiviana prima di recarsi nelle varie isole. Il Sultan Park è adiacente alla moschea principale di Malé e nei pressi si trova anche il quartier generale dell’esercito. I 12 turisti – due inglesi, due giapponesi e otto cinesi – partecipavano ad una escursione organizzata a Malé provenienti dai resort Full Moon, Baros e Soneva. Il governo delle Maldive ha definito l’attentato come un "atto inumano e degradante" e ha parlato di "attacco all’industria del turismo" che è la risorsa principale per l’arcipelago asiatico. Le Maldive ricevono ogni anno oltre 500 mila turisti da tutto il mondo per un volume di affari per circa un miliardo di dollari l’anno. Cittadini di tre paesi europei si dividono la metà dell’afflusso turistico dell’arcipelago: il 19,7% dei turisti arriva dall’Italia, l’11,8% dalla Germania, il 17,9% dal Regno Unito, gli altri si spartiscono il rimanente 50,5%.
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