Mare caldo: è già allerta mucillaggine

Coinvolto mar Adriatico, ma primi segnali anche nel Tirreno settentrionale

Temperature più alte anche in mare e per il mar Adriatico è già tempo di mucillaggine. Il fenomeno, che è stato avvistato anche al largo del Tirreno centrale e settentrionale, rappresenta una minaccia non solo per l’ambiente e per la pesca ma anche per il settore del turismo. Oggi, intanto, si attende il verdetto del ministro delle Politiche Agricole, Paolo De Castro che, sulla base delle ultime analisi condotte dall’Icram, l’Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare, deciderà se e come dichiarare lo stato di emergenza, attivando il Fondo di solidarietà nazionale. “E’ un fenomeno non nuovo, ma che non ci aspettavamo certo all’inizio di aprile – afferma il coordinatore scientifico dell’ Icram, Silvio Greco – perché in genere compariva tra luglio e settembre, mai prima”. E’ il periodo sbagliato a preoccupare il ricercatore, il quale mette sul tavolo degli imputati il cambiamento climatico ‘stressante per il nostro mare’. Nel corso dell’inverno, infatti, le temperature delle acque superficiali non si sono abbassate come di consueto e questo certamente non ha giovato all’ecosistema. Sono state infatti superiori ai 2 gradi rispetto alla media stagionale. La mucillagine si presenta a macchia di leopardo, con code striscianti e filamentose lunghe diverse miglia e larghe invece pochi metri, in genere in concomitanza dell’incrocio delle masse d’acqua. Ma con la stessa facilità con cui si forma, la mucillagine può scomparire.

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