Più espositori e più barche in acqua per la manifestazione, ma soprattutto una crescita importante per la nautica da diporto che ha chiuso il 2022 con un fatturato globale in crescita del 20% a 7,22 miliardi, mai toccato prima. Il Salone nautico di Genova, che si concluderà martedì 26 settembre, si è aperto all’insegna dei record:
“Abbiamo raggiunto un altro primato. I cantieri nautici italiani sono primi al mondo per l’export e vendono all’estero l’88% della produzione”, annuncia il presidente di Confindustria Nautica, Saverio Cecchi. L’Italia guida la classifica con 3 miliardi e 568 milioni, seguita dai Paesi Bassi a 2,778, poi da Usa, Francia e Germania. “Ma sono dati del 2022 e già ora questa cifra è vicina a 3 miliardi e 700 milioni” aggiunge Cecchi ricordando che “oggi, siamo leader nel mondo per superyacht, unità pneumatiche, accessori, componentistica”.
“Merito della tenacia e determinazione degli imprenditori del Salone” sottolinea il presidente di Confindustria Carlo Bonomi. “L’economia del mare tiene insieme tutto il Paese – dice dal palco – anche il Mezzogiorno, che in altri settori soffre ma aese,. nell’economia del mare esprime dei numeri molto importanti: il 45% delle imprese nautiche italiane e un terzo degli addetti sono nel Mezzogiorno”.
Tre i ministri in presenza, Matteo Salvini (Infrastrutture e Trasporti), Francesco Lollobrigida (Agricoltura), Nello Musumeci (Politiche del mar) e due in collegamento, Adolfo Urso (Imprese e made in Italy) e Guido Crosetto (Difesa). Una presenza che ha confermato l’attenzione per la manifestazione e per il settore di cui è la vetrina, contenuta nella cornice del nuovo waterfront di levante di Genova disegnato da Renzo Piano, ancora in divenire ma che ha già rivoluzionato gli spazi, con canali e ponti e che per la prossima edizione aggiungerà ancora un pezzo.
“Per l’anno prossimo abbiamo previsto l’ultimazione delle parti importanti del cantiere Waterfront. Ci sarà un salone ancora nuovo, ancora più grande e importante” assicura il sindaco di Genova Marco Bucci.
Intanto, al gotha del governo riunito a Genova, la nautica, per potenziare ancora la corsa, chiede soprattutto sburocratizzazione: “Semplificare, semplificare e ancora semplificare” dice Cecchi. “Non avevamo mai avuto così tanto ascolto da un governo, ma dopo l’ascolto ci vuole l’azione. Non possiamo aspettare tre anni per il regolamento del codice della nautica”. Una risposta arriva da Urso: “Nel disegno di legge sul made in Italy, in corso di approvazione in Parlamento, la tempistica per la registrazione dei natanti da diporto, passerà da 60 a 7 giorni” assicura Urso e Musumeci sottolinea l’obiettivo sburocratizzazione.
La ricetta per la crescita, del Salone, ma anche delle imprese e dei territori, per il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti è il clima sereno creato dalla “collaborazione fra pubblico e privato”, enti e imprese che a loro volta devono fare qualcosa: “Ora dal mondo dell’imprenditoria – chiede Toti – deve venire la forza per aiutare la politica a superare il muro di no e il recinto dell’ipocrisia che ancora bloccano questo Paese”.