Il ministro per gli Affari Ue Raffaele Fitto ha completato il giro di tavolo con le categorie del settore sul nodo delle concessioni balneari. Nel giro dei prossimi giorni il governo deciderà definitivamente la linea da tenere sul dossier.
La prima ipotesi, più quotata, è quella già annunciata dall’esecutivo di prorogare, probabilmente attraverso un emendamento al dectreto milleproroghe, i tempi per i decreti attuativi della delega del ddl concorrenza riguardante le concessioni e in scadenza a fine febbraio. Una opzione che – secondo quanto viene riferito dopo le interlocuzioni del ministro – vedrebbe favorevoli la maggior parte delle categorie interessate. Resta però sul tavolo l’altra ipotesi, avanzata da Forza italia e dalla Lega attraverso emendamenti al milleproroghe e cioè quella di prorogare al 2025 la scadenza delle concessioni senza messa a gara, attualmente prevista al 31 dicembre 2023.
“Come Fiba Confesercenti – ha commentato il presidente Maurizio Rustignoli – abbiamo sostenuto con decisione che la strada di buon senso da percorrere sia quella di raccogliere sia il percorso emendativo di differimento dei termini di dodici mesi dei titoli concessori insieme alla proroga di sei mesi per la delega al Governo, prevista dalla legge sulla concorrenza, per scrivere i decreti attuativi. In questa direzione, infatti, il tavolo interministeriale sarà fondamentale per iniziare una discussione ampia con le associazioni di categoria insieme ai ministeri di competenza, a partire dalla definizione delle regole per le evidenze pubbliche, per affrontare finalmente in modo strutturale la questione, come sottolineato anche dal presidente del Consiglio Meloni, e raggiungere quel punto di equilibrio indispensabile per il futuro delle imprese balneari”.
Dal canto suo, Federbalneari Italia, ha chiesto “al Governo di puntare ad abbandonare una norma che superi gli articoli 3 e 4 della legge 118\2022 sulla Concorrenza, un testo legislativo su cui non siamo mai stati d’accordo e viziato dalle sentenze della plenaria del Consiglio di Stato, per dare avvio ad una riforma organica del settore, che parta in primis dalla mappatura delle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali e del diporto nautico oltre agli ormeggi, per dare al Governo lo strumento di confronto sulla compatibilità del comparto o meno con la Direttiva Servizi”. “Insistiamo, infine – ha aggiunto il presidente Marco Maurelli – sulla necessità di proroga delle concessioni confermando il termine al 2024, con estensione al 2025, abbandonando la delega al governo alla legge sulla concorrenza poiché inadeguata ed economicamente non compatibile con questo sistema turistico e con l’obiettivo di organizzare entro il 2023 una legge di riforma organica seria, che tuteli il comparto balneare, eccellenza italiana del settore turistico”.
Infine, il presidente di Assomarinas, in linea con la strategia avviata insieme a Confindustria Nautica, nel corso dell’incontro con Fitto ha ribadito la non applicabilità della Direttiva Bolkestein alla portualità turistica. Proprio in relazione alle attività di mappatura delle concessioni prevista dalla Legge sulla Concorrenza, è stato proposto al ministro di istituire un tavolo tecnico per il riesame della Legge sulla Concorrenza e di rinviare di 12 mesi, rispetto ai termini fissati dalla legge, qualsiasi iniziativa relativa all’avviamento di evidenze pubbliche, così come già previsto da alcuni emendamenti al Milleproroghe segnalati dai partiti di maggioranza.