Nuove regole per le spiagge in Cdm: allarme dei balneari

Nuove regole per le spiagge: un po’ a sorpresa, in una settimana che doveva essere concentrata sugli interventi contro il caro bollette, il premier Mario Draghi porta in consiglio dei ministri la riforma delle concessioni balneari, il tassello mancante della riforma della concorrenza, e anche quello più “sensibile” per i partiti della larga maggioranza che lo sostengono. L’obiettivo dichiarato del governo è di uscire dal regime di proroga ripristinando le gare, tutelando però gli investimenti fatti e le piccole realtà, le imprese familiari che gestiscono singoli stabilimenti.

Ma tra le associazioni questo “blitz” ha fatto subito scattare l’allarme. “Palazzo Chigi vuole liquidare le spiagge italiane” tuona Assobalneari, individuando in Lega e Forza Italia i partiti che “stanno cercando di difenderci” ma “anche loro non conoscono il testo che andrà in Cdm”.

Per i balneari si dovrebbe seguire lo schema già adottato con la riforma del Csm: il Consiglio dei ministri dovrebbe essere chiamato a esaminare un pacchetto di emendamenti alla delega sulla concorrenza, all’esame del Senato, da consegnare poi alla discussione in Parlamento, che intanto ha rinviato quella sulla mozione di Fdi – che rischiava di spaccare la maggioranza – alla prossima settimana. C’è anche chi non esclude che alla fine per la riforma delle concessioni si possa optare per un disegno di legge delega ad hoc. Nel ddl Concorrenza per ora è solo prevista una mappatura di tutte le concessioni esistenti – non solo quelle balneari – e da lì, chiede l’associazione di categoria, bisogna partire “per affrontare con serietà questo problema”.

Draghi in autunno aveva promesso un intervento dopo la sentenza del Consiglio di Stato, che già a novembre aveva posto come limite per il regime di proroga al 31 dicembre 2023. Ma il nodo è stato via via rinviato, per far decantare le tensioni tra le forze politiche e per consentire un confronto con le categorie, e ora l’Italia corre il rischio di una maxi sanzione Ue (Fdi invita il governo a trattare con Bruxelles per “disapplicare” la direttiva Bolkestein).

Prima del Cdm, comunque, ci sarà un nuovo incontro del ministro Mariastella Gelmini con governatori, province e sindaci, “per condividere le linee guida del provvedimento”.

E Forza Italia assicura di essere al lavoro “per tutelare le imprese, le professionalità e le migliaia di famiglie”. Lo stesso messaggio che filtra dal Mise e dal ministero del Turismo, gli altri due in prima fila sulla materia: vanno tutelati gli “interessi legittimi”, con una soluzione che “protegga il settore” e in particolare le imprese a conduzione familiare e gli investimenti sostenuti finora. E un intento condiviso da Palazzo Chigi, come emerso anche dall’incontro tra Draghi, Giorgetti e Garavaglia della scorsa settimana.

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