Ok a Dl ministeri, Franceschini: smontato Turismo per un capriccio

Il passaggio al ministero dell’Agricoltura delle competenze sul Turismo è una delle principali novità introdotte dal decreto sul riordino dei ministeri, approvato in via definitiva dalla Camera. Un provvedimento che modella la struttura del governo giallo-verde, ma viene approvato tra le polemiche, con 269 sì di M5s e Lega, 144 no di Pd, FI e Leu e l’astensione di 25 di Fdi.

Particolarmente critico l’ex ministro del Turismo Dario Franceschini: “Cinque anni fa si scelse di mettere insieme Cultura e Turismo facendo finire quel peregrinare delle competenze del Turismo, che sono state una delle regioni della debolezza delle politiche del settore negli anni, perché il turismo è stato prima un ministero da solo, poi un dipartimento della presidenza del Consiglio, poi con le Attività produttive, con la cultura, e ancora di nuovo un dipartimento della presidenza del Consiglio. La scelta permanente di unire cultura e turismo in Italia tramite provvedimento legislativo, ha richiesto un percorso lungo. Perché se nei nostri musei statali in cinque anni i visitatori sono passati da 38 a 50 milioni è una cosa che serve alla cultura, ma è una cosa che serve anche al Turismo di quelle città. Tutto questo – ha concluso Franceschini – ora viene smontato per un capriccio. Il Turismo con l’Agricoltura è un caso unico al mondo. Ma allora se dovevate farlo, potevate farlo da solo. E accade per una ragione che è una ragione quasi divertente se non fosse deprimente. Il ministro Centinaio l’ha dichiarato in un’intervista: ‘Voglio il turismo perché sono un operatore del settore turistico’. Mi chiedo, ma se avesse fatto il ministro della Difesa, avreste fatto insieme il ministero Agricoltura e Difesa?”.

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