Palmucci: preoccupano guerra e costi energia, ancora no disdette

“Prima dello scoppio della guerra in Ucraina per il turismo in Italia “era decisamente un momento di ottimismo, grazie anche alla riduzione delle restrizioni previste dal nuovo decreto sul covid. Sicuramente adesso la guerra sta creando incertezza soprattutto sulla ripartenza dei flussi turistici americani. Ci auguriamo che questa situazione finisca presto e nel modo meno doloroso possibile e che nei prossimi mesi possa esserci una ripresa dei flussi dai paesi europei e poi da quelli extraeuropei”. Lo ha detto all’ANSA il presidente di Enit Giorgio Palmucci.

“Continuiamo a essere comunque la destinazione più desiderata, quindi sicuramente appena sarà possibile riprenderanno anche i flussi dagli Stati Uniti e dai paesi dell’Estremo Oriente” ha aggiunto.

“Prima dell’invasione dell’Ucraina si vedeva una fortissima ripresa per le prenotazioni sia aeree sia alberghiere, per questo siamo ottimisti sul futuro – ha detto ancora Palmucci -. E non ci sono stati ancora annullamenti. Le prenotazioni stanno tornando verso le destinazioni balneari, montane e dei laghi, stiamo tornando a numeri pre Covid. Per quel che riguarda le città d’arte come Roma e Firenze dato che non partiranno i turisti intercontinentali continueranno a soffrire”.

“L’effetto della pandemia – ha aggiunto – ha portato nel 2020 a un calo superiore al 90% per le prenotazioni aeree, poi c’era stata una compensazione parziale dei turisti italiani. Nel 2021 c’è stata una ripresa con gli italiani che hanno continuato a viaggiare in Italia e questo è un aspetto positivo, ma gli stranieri sono arrivati soprattutto da Germania, Austria, Svizzera, Francia, Spagna. Per tutta la filiera del turismo le perdite sono state enormi. Adesso la preoccupazione sta soprattutto nella crescita dei costi dell’energia che impattano sui conti degli operatori del settore ricettivo e del settore trasporti”.

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