Patané contro modifiche a dl su pacchetti turistici

“No all’estensione della responsabilità dell’esecuzione del pacchetto turistico al venditore”. Lo dice Luca Patané, presidente della Fto, Federazione Turismo Organizzato, l’associazione legata a Confcommercio imprese per l’Italia, che punta il dito su una delle ipotesi di modifica dello schema di decreto legislativo per il recepimento della direttiva comunitaria relativa ai pacchetti turistici, in questi giorni all’esame delle commissioni speciali di Camera e Senato.

“Sarebbe come pretendere  che un negozio di alimentari sia responsabile solidalmente con il produttore qualora gli ingredienti del prodotto preconfezionato non corrispondano a quanto riportato sull’etichetta” spiega Patanè. Che sottolinea: “Saremmo l’unico Paese dell’Unione Europea a prevedere tale estensione di responsabilità”.

Sia il relatore in Senato (Sen. Grassi – M5S) sia il relatore alla Camera (On. Benamati – PD), fanno notare dalla Fto, “hanno presentato una proposta di parere al testo che sarà votato questa settimana. Tra le varie ipotesi di modifica le due proposte prevedono l’estensione della responsabilità dell’esecuzione del pacchetto turistico al venditore e non solo all’organizzatore dello stesso”.    “Dopo essere stati incapaci per due anni di recepire una norma comunitaria, l’epilogo dimostra che siamo in mano a persone incompetenti che fanno male al turismo italiano”, denuncia Patané, secondo cui bisogna “difendere gli attori del turismo italiano e metterli in condizione di crescere e non il contrario. Non possiamo caricare sul sistema distributivo del turismo altri oneri e responsabilità.- dice- Dobbiamo tutelare la professione degli agenti di viaggio garantendone la sopravvivenza senza aggiungere responsabilità che non gli appartengono e proteggendoli invece con una efficace lotta all’abusivismo. Il turismo è una cosa seria e le regole devono essere condivise con chi lo conosce e non partorite da incompetenti. Non sorprendiamoci poi se gli spagnoli incassano dal turismo 40 miliardi in più degli italiani”.

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