Ridurre tassazione e costi energetici per le strutture turistico-alberghiere adeguandoli a quelli degli altri principali paesi europei, sarebbe cruciale per ridare slancio a un settore che langue e che si esprime ben al di sotto del proprio potenziale e che, se sostenuto adeguatamente, potrebbe essere il volano dell’economia. E’ quanto emerge dal Rapporto Italia 2015 dell’Eurispes.
Tra le criticità esistenti è possibile che ci sia una politica di marketing turistico poco aggressiva oppure carenze infrastrutturali in tema di trasporti o di strutture ricettive, o ancora la mancanza di una visione strategica che intercetti le esigenze dei potenziali turisti. Ma il gap che le strutture ricettive italiane devono colmare nei confronti della concorrenza estera in termini di bolletta energetica gioca un ruolo determinante. Le strutture alberghiere italiane si devono sobbarcare costi energetici ben superiori a quelli sostenuti dai principali competitor europei, in particolare la Francia, che non a caso è il paese più visitato al mondo.
“L’handicap scontato dagli hotel italiani – è scritto nel Rapporto – è talmente rilevante che, in un’ipotetica gara di atletica sui 100 metri piani, un albergo francese tipo da 3 stelle e 24 stanze partirebbe 31 metri più avanti rispetto ad una controparte italiana avente il medesimo profilo di consumi energetici”.