Pienone sulle spiagge e turisti stranieri che apprezzano sempre di più il connubio tra le bellezze delle nostre coste e delle città d’arte, facendo incrementare il numero degli arrivi (vedi news). Sugli arenili italiani aleggia però la mobilitazione dei balneari che preannunciano uno “sciopero” di due ore.
Gli ombrelloni saranno aperti con due ore di ritardo sulle spiagge italiane il prossimo 9 agosto, quando i balneari di Fipe Confcommercio e di Fiba Confesercenti adotteranno questa forma di mobilitazione per accendere i riflettori sulla irrisolta questione delle concessioni. La protesta sarà preceduta, il giorno prima, dalla comunicazione in tutte le strutture dei concessionari di una lettera in cui gli operatori del settore denunciano “la situazione paradossale” in cui si trovano a fronte delle incertezze sul loro destino e puntano il dito sulla “ignavia della politica” . Poi se la prima protesta non basterà, dopo 10 giorni il ritardo nell’apertura delle attrezzature sulle spiagge sarà di 4 ore e dopo ancora potrebbe verificarsi un’ulteriore “serrata” di 6-8 ore a fine agosto.
“Sono due anni che il governo non fa nulla” protesta il presidente del Sindacato Italiano Balneari, Antonio Capacchione. La protesta è presa di mira dal Financial Times: “Minacciano di interrompere il lavoro” per proteggere “concessioni redditizie” commenta il quotidiano della City. Anche Le Monde però si interessa dei litorali italiani e dei loro gestori “ben decisi a preservare questo business tipicamente italiano”.
“Per distrarre dal loro fallimento olimpico Le Monde getta il sudiciume della Senna sull’Italia. I soliti francesi invidiosi di noi” commenta, indispettita la ministra del Turismo Daniela Santanchè.