Il portellone del Boeing 737 Max dell’Alaska Airlines è saltato lo scorso 5 gennaio perché non era stato ben fissato. Lo sostiene il rapporto del National Transportation Safety Board degli Stati Uniti nella sua indagine sull’incidente sfiorato.
In particolare, mancavano i quattro bulloni che avrebbero dovuto chiudere il portellone che è esploso venti minuti dopo il decollo costringendo il velivolo ad un atterraggio di emergenza. La mancanza di bulloni, si legge nell’indagine, ha fatto sì che il portellone che copriva un’uscita di sicurezza inutilizzata si è spostato e quindi si è staccato creando un buco nella fusoliera e di conseguenza un’improvvisa depressurizzazione.
Il pezzo è stato prodotto dall’azienda Spirit AeroSystems, fornitrice della Boeing e già nel mirino per altri incidenti. Secondo la ricostruzione, il portellone era stato rimosso in fabbrica per una serie di danni durante la produzione, quando è stato reinstallato nella fusoliera per la consegna all’azienda americana, almeno tre dei quattro bulloni mancavano, come dimostrerebbero una serie di fotografie.