Il nuovo piano di salvataggio di Moby-Tirrenia Cin incassa un primo sostanziale via libera dai principali creditori finanziari, tra banche e bond holder, ma ora lo scoglio più grande da superare è quello dato dai commissari di Tirrenia in amministrazione straordinaria, la bad company nata dalle ceneri della vecchia società. Saranno loro, infatti, a doversi esprimersi sulla nuova proposta di concordato preventivo presentata in tribunale a Milano dalle due compagnie di navigazione del Gruppo Onorato.
Tutto ruota attorno al recupero dei crediti con cifre di sei zeri che ballano non di poco (21 milioni) dopo il lodo parziale definito nella commissione arbitrale e promosso nel 2020 dai commissari straordinari di allora, di cui oggi rimane un solo componente. Qualora venisse confermato questo passaggio il debito passerebbe da 180 a 159.149.689,60 di euro, più gli interessi.
L’ultima proposta di Moby-Tirrenia prevede il pagamento di 144 milioni garantiti da ipoteca con 4 navi, cioè oltre il 90% rispetto all’80% del credito originario. Ora la palla passa ai nuovi commissari, anche se, nel frattempo, il pm che ha anche chiesto ai giudici di estendere la richiesta di fallimento già avanzata per Cin anche a Moby per innescare, nel caso in cui venisse rigettata la proposta di concordato, l’amministrazione straordinaria.
Il termine per il parere dei commissari del Tribunale fallimentare è di 45 giorni prima dell’adunanza dei creditori fissata per Moby il prossimo 6 aprile e per Cin 6 giorni dopo. Intanto, però, Moby e Cin parlano di un “ulteriore importante passo verso un rilancio industriale in corso”. Secondo quanto si è appreso, il piano prevede lo sdoppiamento in due della società: una terrà la flotta e l’altra si occuperà dell’operatività del servizio di trasporto marittimo affittando quasi tutte le navi, tranne cinque che saranno vendute.