Ci sarebbero anche delle norme sulla riforma portuali nello ‘Sblocca Italia. Le norme sono contenute nell’articolo 29 del decreto e sono finalizzate a migliorare la competitività del sistema portuale e logistico, agevolare la crescita dei traffici e la promozione dell’intermodalità nel traffico merci, anche in relazione alla razionalizzazione, al riassetto e all’accorpamento delle Autorità portuali esistenti.
Secondo l’articolo, le Autorità Portuali avranno 30 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto, per presentare alla Presidenza del Consiglio un resoconto degli interventi correlati ai progetti in corso di realizzazione o da intraprendere, corredato dai relativi crono programmi e piani finanziari. Quindi, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, d’intesa con il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, selezionerà entro i successivi 60 giorni gli interventi ritenuti più urgenti, anche al fine di valutarne l’inserimento nel piano strategico.
Soddisfazione è stata espressa dal presidente dell’Autorità portuale di Genova, Luigi Merlo: “la decisione – ha sottolineato – di avviare finalmente una pianificazione strategica della portualità e della logistica è un segnale che va nella direzione giusta. Mi auguro che questo provvedimento porti a pensare a uno sviluppo coerente su scala nazionale dei nostri scali, capace di tener presente la programmazione europea legata alle reti ‘ten T’. Questa norma può rappresentare il punto di partenza per arrivare a una vera riforma del settore. Per questo motivo – ha concluso Merlo – trasmetterò nei prossimi giorni al ministro Maurizio Lupi, una serie di proposte a costo zero. Un pacchetto di provvedimenti che potrebbe essere approvato in brevissimo tempo e che contribuirebbe notevolmente a sburocratizzare il nostro settore e ad agevolare l’arrivo delle grandi navi, anche quelle da 18 mila teus, nei principali porti italiani di destinazione finale”.