Per la prima volta in Italia la principale compagnia di trasporto ferroviario viene obbligata a risarcire un cliente per i danni subiti a causa di un ritardo "disinformato". Lo ha stabilito il giudice di pace Gabriele Longo con la sentenza n° 20851/13 con cui Trenitalia è stata invitata a firmare un assegno di risarcimento danni e spese legali per un importo di oltre 2 mila euro a beneficio dell'avvocato Andrea Mannino.
Nella fattispecie il disservizio riguardava un treno da Roma Termini all'aeroporto di Fiumicino (5 euro il costo del biglietto nel 2009), che pur subendo un considerevole ritardo per cause tecniche (come spesso accade), non veniva in alcun modo segnalato all'utenza in attesa. Inoltre, per la prima volta in Italia, Trenitalia ha deciso di non fare appello contro la sentenza del giudice di pace.
Il cliente in questione è l'avvocato Andrea Mannino, che ha ritenuto senza alcuna esitazione di portare a giudizio la compagnia ferroviaria Trenitalia in quanto direttamente coinvolto. "Non ho avuto alcuna esitazione a portare a giudizio Trenitalia – ha detto – perché ho subito principalmente un considerevole danno economico da mancato guadagno di una prestazione professionale che quel giorno avrei dovuto erogare, se avessi avuto almeno la possibilità di scegliere di raggiungere l'aeroporto di Fiumicino con un taxi o con altro mezzo. Ma purtroppo Trenitalia, come accade troppo spesso, non ha avuto la cortesia di informare in modo utile le centinaia di persone presenti alla stazione Termini di Roma di un ritardo facilmente comunicabile".